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CASSAZIONE: FISCO, SE IL VERIFICATORE SBAGLIA, RISARCISCE DI TASCA SUA! IL SILF CHIEDE TUTELE PER I FINANZIERI

“L’Agenzia delle entrate e i verificatori che commettono errori nella contestazione da cui scaturisce un processo penale conclusosi con assoluzione, sono tenuti a risarcire il danno che ha subito il contribuente.” Ad affermarlo è la Cassazione nell’Ordinanza n. 5984 2023.

Al di là della vicenda cui si riferisce l’ordinanza, il principio postulato dalla 3ª sezione della Cassazione ha destato una certa preoccupazione tra i finanzieri e apre una serie di riflessioni.

Da un lato, è sacrosanto tutelare il diritto dei cittadini a non vedersi ingiustificatamente perseguiti, in particolar modo sotto il profilo penale, dall’altro, è però necessario tutelare anche la posizione dei verificatori.

In caso di controversie promosse nei confronti dei finanzieri per fatti ed atti connessi all’attività di servizio, ad oggi, la normativa vigente (art. 18 d.l. 25 marzo 1997 n. 67 valida per tutti i dipendenti pubblici) consente di ottenere solo il rimborso delle spese legali, solo in caso di assenza di responsabilità e con evidenti limiti strutturali di importo, di tempistica e di procedura (farraginosa).

Non a caso, il Fondo Assistenza Finanzieri ha acquistato una polizza assicurativa integrativa, peraltro potenziata e rinnovata proprio in questi giorni, che prevede la possibilità di rimborso anche in caso di condanna per reati colposi. Ma siamo sempre nel campo del rimborso delle spese legali.

E in caso di eventuale condanna al risarcimento del danno?

Il SILF chiede di incrementare le esigue risorse (per la Guardia di Finanza euro 890.575,00 l’anno) destinate alla stipula di assicurazioni per la tutela legale e la copertura della responsabilità civile verso terzi stanziate con l’ultima legge di bilancio, al fine di fornire ai finanzieri una copertura assicurativa totale ed efficace.

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