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Militari e Forze di Polizia Aperti i negoziati per il contratto, i sindacati: “Fondi irrisori e risorse inadeguate”

Si è aperto ufficialmente il delicato negoziato per il rinnovo del contratto del Comparto Sicurezza e Difesa 2022-2024. Al tavolo, oltre ai rappresentanti governativi, siedono per la prima volta anche le Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari. Le sigle chiedono con forza investimenti e valorizzazione di un settore che garantisce la democrazia.

Il Ministro Zangrillo ha parlato di “una nuova stagione contrattuale” nonostante le difficoltà economiche. Ha elogiato “professionalità e passione” di chi assicura servizi essenziali per lo Stato. Anche Crosetto si è detto certo che con le APCSM si raggiungerà un’intesa soddisfacente.

Ma i sindacati non lesinano critiche. Ecco alcuni interventi.

Gli Interventi dei sindacati

UNARMA

UNARMA ha sottolineato: “L’avvio di questa interlocuzione rappresenta un punto di partenza fondamentale per negoziati trasparenti e rispettosi, mirati a definire un nuovo contratto che tuteli i diritti dei lavoratori in divisa”. Unarma ha però criticato le poche risorse messe in campo, che non coprono neppure la metà dell’inflazione degli ultimi tre anni, auspicando un incremento per coprire interamente la pressione inflazionistica del periodo.

NSC

Il sindacato NSC ha annunciato che la sua posizione sarà quella di “riconoscere con precise indennità l’impegno di chi svolge servizio sul territorio”. In particolare, proporrà l’istituzione di indennità “territoriali” e di “Polizia Giudiziaria” per valorizzare il lavoro dei Carabinieri impegnati quotidianamente nelle attività di controllo del territorio e investigazione.

USIC

L’USIC pur condividendo il documento unitario presentato dalla rete sindacale, ha espresso riserve sull’inadeguatezza delle risorse stanziate rispetto al tasso di inflazione. Ha inoltre criticato la scelta di attingere i fondi per i distacchi sindacali dal monte salariale, dichiarando la propria ferma contrarietà.

SIULCC

Il Segreteraio generale di SIULCC Sebastiano Calabro ha chiesto la separazione dei comparti ed una legge sindacale che dia pieni poteri.

SAM

Il SAM ha sottolineato una corretta ripartizione delle risorse, una valutazione del lavoro straordinario e dei limiti dei compensi forfettari, “un’ora di lavoro non può valere poco più di 3€”.

SIAMO Esercito

Il SIAMO Esercito ha posto l’accento sulla necessità di adeguati aumenti stipendiali, senza ricorso a una tantum, e di miglioramenti normativi a sostegno della genitorialità. Ha inoltre richiesto l’estensione dei fringe benefits, una revisione dei compensi per gli straordinari, misure per colmare i danni della mancata previdenza complementare, interventi sui trasferimenti e una suddivisione delle risorse sulla base del reddito medio.

ASPMI

Il sindacato ASPMI ha espresso forte preoccupazione per la penalizzazione dell’Esercito nella ripartizione delle risorse, chiedendo con urgenza una revisione dei criteri di suddivisione dei fondi. Ha inoltre definito inaccettabile la questione degli straordinari, fermi a 3,27 euro l’ora, e sollecitato un tavolo ad hoc come promesso dal Governo.

ITAMIL

Il Sindacato Itamil Esercito ha chiesto stipendi adeguati al costo della vita e regolamentazione straordinari e proposto settimana lavorativa di 4 giorni a costo zero tramite orario autocompensante per valorizzare il personale, eliminando sistemi di pagamento superati come CFI e CFG.

SINAM

Il SINAM ha chiesto aumenti stipendiali per compensare l’inflazione, miglioramenti previdenziali, attenzione ai giovani, superamento di iniquità legislative e focus sulle famiglie. Ha proposto di separare le trattative dal comparto Sicurezza e di escludere le indennità accessorie da questo tavolo, dedicandovi risorse ad hoc.

SIULM

Il SIULM ha  evidenziato punti critici come esiguità di risorse, necessità di 6 scatti, stabilizzazione precari, previdenza complementare, tutela famiglie, trasferimenti, coefficienti pensionistici. Ha criticato il disastroso ultimo riordino chiedendo apertura delle carriere, valorizzazione anzianità e contrattazione di primo e secondo livello.

SAP

Il SAP apprezza lo sforzo del Governo ma ritiene necessario avviare un percorso per avvicinare gli stipendi a quelli europei. Chiede che le risorse stanziate siano adeguate e destinati ad incrementi mensili reali, senza ricorrere a una tantum poco efficaci. Condivide l’urgenza di chiudere l’accordo ma non a discapito di risposte soddisfacenti.

COISP

Anche il COISP reputa insufficienti le risorse messe a disposizione dal Governo per il rinnovo contrattuale. Chiede di integrare i fondi per ottenere aumenti congrui rispetto all’inflazione. Pur condividendo la necessità di chiudere rapidamente l’accordo, è determinato a rallentare i tempi se necessario per acquisire le adeguate garanzie economiche.

UILPA

La UILPA evidenzia il divario tra incrementi proposti e inflazione reale, ritenendo inadeguato il potere d’acquisto. Chiede la rivalutazione di indennità ferme da quasi 20 anni e interventi urgenti sulla previdenza complementare. Sollecita misure concrete per la genitorialità e fondi integrativi per coprire il turnover di personale.

FP CGIL, SILP CGIL

FP CGIL e SILP CGIL dichiarano congiuntamente che le risorse sul tavolo non consentono di adeguare gli stipendi al carovita né di coprire il fisiologico turnover di personale. Reputano arduo in queste condizioni chiudere in tempi brevi un contratto dignitoso senza ulteriori stanziamenti.

FSP POLIZIA

FSP ha sottolineato che le risorse previste non comprendono i fondi per adeguare straordinari, ancora sottopagati, e le indennità da detassare. Manca l’avvio della previdenza complementare e maggiori tutele normative. C’è ancora molto da fare, a partire dal prossimo incontro dell’8 maggio. Lo spirito collaborativo non manca, ma il Comparto Sicurezza deve tornare in cima all’agenda di Governo con interventi concreti.

In sostanza, per i sindacati gli sforzi non bastano. Gli incrementi proposti dal Governo sono insufficienti di fronte a un’inflazione galoppante. Urgono segnali concreti come il riequilibrio degli straordinari militari, la detassazione di indennità ferme da quasi vent’anni, l’avvio di fondi pensione integrativi.

Le divise chiedono rispetto per i sacrifici e le responsabilità che si assumono ogni giorno. La politica dia prova di riconoscenza, non solo a parole.

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