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CASAMONICA, ARRIVA LA CONFERMA: LA FALLA IN QUESTURA: I CARABINIERI AVEVANO AVVISATO DEL FUNERALE

(di Giuseppe De Lorenzo) – Evidentemente da qualche parte c’è stata una falla. La legge
parla chiaro: nel caso in cui un assemblamento di persone, anche casuale,
diventa corteo o qualcosa di simile ad una manifestazione, il questore può
intervenire.

A dirlo è l’articolo 27 del Tulps, il Testo unico delle
leggi di pubblica sicurezza. E’ successo altre volte, e sarebbe potuto accadere
anche per il funerale da re di Vittorio Casamonica, il boss della
mafia dei rom di Roma.
Qualcosa non ha funzionato. Partiamo dal principio. Durante
la funzione religiosa e il successivo corteo, ben 12 volanti della polizia
municipale hanno scortato il feretro del boss mafioso. Sarebbe stato loro
compito, viste le persone che si erano radunate dietr la carrozza trainata dai
cavalli, chiamare il 113 e informare la polizia (che in materia è competente).
A quel punto sarebbe dovuto intervenire il Questore per
dirimere la vicenda. Non è successo. Perché? Possibile che la questura non
sapesse nulla?
A quanto si apprende da fonti interne alla polizia, no. La questura
era stata informata
 di quanto stesse accadendo.
A sostegno di quanto detto dalle fonti, ci sono la presenza
nella piazza della chiesa, seppur solo per alcuni minuti, di una volante della
polizia durante il funerale. Ma soprattutto, lo conferma quelpermesso che il giudice ha
disposto per permettere ad uno dei parenti delle vittime di partecipare al
funerale.
Nelle ultime ore le autorità competenti hanno giocato a
scaricarsi la patata bollente addosso. I carabinieri di Ciampino, infatti,
hanno fatto sapere di aver “rispettato tutte le prassi”, cioè di aver
comunicato al commissariato di Tor Vergata il particolare
permesso che Antonio Casamonica, figlio del defunto Vittorio, aveva ricevuto.
Dalla questura, invece, sostenevano che “nessuna notizia relativa allo
svolgimento dell’evento era stata comunicata”.
Ora, però, arriva anche la conferma da fonti interne alla
polizia. La comunicazione è effettivamente arrivata. Nella relazione che Gabrielli si
appresta a presentare ad Alfano, quindi, ci sarà scritto che l’errore è stato
della questura. Si sapeva del corteo dei Casamonica, ma nessuno ha disposto il
blocco della manifestazione.
Su questo abbiamo sentito il sindacato di Polizia
Siap
, che già ieri in un comunicato stampa del Segretario Generale Giuseppe
Tiani
, si era detto “profondamente indignato per quanto accaduto a
Roma”. “Aver consentito lo svolgimento dei funerali in pompa-magna –
aggiunge – ha oggettivamente mostrato limiti, superficialità e incompetenze
delle autorità comunali, provinciali ed ecclesiastiche”.
Intervistato da ilgiornale.it, poi, il
segretario provinciale del Siap di Roma, Maurizio Germanò, tiene a
precisare: “Qui a Roma siamo sotto organico: servirebbero 1000 uomini ai
commissariati, 400 alla squadra mobile e 500 autovetture. Sono anni che le
chiediamo, e invece gran parte degli uomini e dei fondi vengono dispiegati per
fare le scorte dei politici”.

Le colpe, comunque, ricadranno sul Questore di Roma Nicolò
Marcello D’Angelo
. Cui bisognerebbe chiedere: si si sapeva, per quale
motivo non si è deciso di riunire il comitato provinciale di ordine e sicurezza
pubblica?

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