Carabiniere spara e ferisce uno dei ladri in fuga, indagato. Crosetto: “Cambiamo la norma su uso legittimo armi”
La Procura avvia un procedimento per eccesso colposo in legittima difesa contro un carabiniere coinvolto in una sparatoria ad Atena Lucana. L’episodio riaccende il dibattito sulla protezione giuridica delle forze dell’ordine durante le operazioni di servizio, con il ministro Crosetto che chiede interventi legislativi urgenti.
La dinamica dell’inseguimento
Lo scorso 11 aprile, un’operazione di controllo stradale si è trasformata in un pericoloso inseguimento. Un equipaggio del Radiomobile aveva allestito un posto di blocco per intercettare tre veicoli in fuga. La prima vettura è riuscita a sfondare il blocco e dileguarsi, mentre la seconda – successivamente risultata rubata – ha tentato di speronare l’auto di servizio dei carabinieri.
In quella concitata situazione, uno dei militari ha esploso due colpi di pistola, ferendo di striscio al collo il conducente, un pregiudicato che guidava con il volto coperto da un passamontagna. Il terzo veicolo, con targa clonata, è stato invece fermato e gli occupanti trovati in possesso di arnesi da scasso e refurtiva.
Le conseguenze giudiziarie
Nonostante la ferita riportata dal conducente sia stata giudicata guaribile in soli sei giorni, la magistratura ha aperto un fascicolo a carico del carabiniere che ha sparato. La Procura contesta i reati di eccesso colposo in legittima difesa e lesioni personali, procedendo inoltre al sequestro dell’arma d’ordinanza del militare.
La posizione del Governo
Il ministro della Difesa Guido Crosetto è intervenuto pubblicamente sulla vicenda attraverso i social media, esprimendo preoccupazione per quello che definisce un “automatismo” nell’apertura di procedimenti penali contro gli agenti. “Questa vicenda, uguale a centinaia di altre che riguardano carabinieri, poliziotti, finanzieri”, ha scritto l’esponente di Fratelli d’Italia, “evidenzia la necessità di una norma di tutela per tutti gli uomini delle forze dell’ordine. Serve una norma che tuteli il personale delle Forze di Polizia dall’automatismo della sottoposizione a procedimento penale in caso di uso legittimo delle armi o della forza.”
Secondo Crosetto, il rischio è che situazioni come questa possano “scoraggiare il personale dall’intervenire in maniera efficace nelle situazioni di emergenza”, compromettendo in ultima analisi la sicurezza dei cittadini. Il Governo Meloni sembra quindi orientato a rafforzare le tutele legali per gli operatori di polizia che si trovano a dover utilizzare le armi in servizio, bilanciando la necessaria azione investigativa della magistratura con la protezione di chi opera quotidianamente per la sicurezza pubblica.

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