Polizia

Caos passaporti con code infinite, questure in tilt: ecco che cosa sta succedendo

Tutti pazzi per il passaporto. Anche se pure alzarsi alle tre di notte per ottenere il più desiderato dei documenti può rivelarsi una faticaccia inutile. È successo a Torino, dove l’open day nelle sedi della Questura per il rinnovo si è trasformato in una missione impossibile, con migliaia di persone in coda per ore e ore in tutta la città. Ma non è solo un problema del capoluogo piemontese. Le cronache locali di tutta Italia raccontano di tempi d’attesa infiniti e caotiche code. A Milano come a Genova, a Bergamo come a Napoli, in Toscana come in Sardegna.

Insomma, dappertutto i tempi di attesa per sbrigare le pratiche stanno tra i 4 e gli 8 mesi, ma si può arrivare tranquillamente anche fino all’anno. Ma che cosa sta succedendo? La questione è arrivata in Parlamento, con due interrogazioni parlamentari – di Francesca Ghirra, deputata di Alleanza Verdi Sinistra e Fabrizio Benzoni, deputato di Azione-Italia Viva – rivolte al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Caos passaporti con code infinite, il questore di Torino: “E’ stata una psicosi collettiva”

«La congestione si è creata con la ripresa dei flussi turistici, che si è combinata con l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue e la conseguente necessità di avere il passaporto per entrare nel Regno Unito» ha spiegato il ministro. A questo poi si aggiungono «le lentezze che molte amministrazioni comunali stanno incontrando nel rilascio delle nuove carte d’identità. Lentezze che stanno spingendo parecchi italiani a richiedere il passaporto come documento di identità».

Nel 2022, secondo i dati forniti da Piantedosi, sono stati rilasciati 1 milione e 816mila passaporti, con una media di 151mila al mese. Un boom di richieste, anche considerati i due anni di stop dovuti alla pandemia, che però non sembra diminuire. E che le Questure non riescono a gestire.

Le soluzioni promesse dal ministro degli Interni

Il ministro Piantedosi assicura che la soluzione sta per risolversi «facendo circolare le best practices messe in campo da alcune Questure e sta effettuando un lavoro di reingegnerizzazione dell’applicazione Agenda online, attraverso la quale si prenota l’appuntamento per il rilascio del passaporto. Entro febbraio forniremo alle questure che ne faranno richiesta nuove postazioni di lavoro più performanti. Monitoriamo le situazioni più complesse per effettuare interventi correttivi, dove necessario anche con l’implementazione del personale». Una risposta che però non ha soddisfatto i deputati Ghirra e Benzoni, per cui il problema potrà essere risolto «togliendo il vincolo di territorialità, permettendo di andare a fare il passaporto in Questure meno congestionate» e con nuovo personale.

Ghirra: «Serve un piano di assunzione straordinaria»

«C’è innanzitutto un problema di organico sottodimensionato, non solo nelle questure ma in tutta la pubblica amministrazione, perché moltissimi dipendenti sono andati in pensione ma non ci sono stati reintegri negli ultimi 15 anni. Non parlerei di colpe dell’attuale Governo, ma la necessità di agire c’è e vanno trovate soluzione immediate –commenta la deputata Ghirra -. Al Ministro abbiamo chiesto un piano di assunzioni straordinario, che crediamo sia l’unico modo per uscirne, anche se non abbiamo ricevuto una risposta nel merito».

Gli stratagemmi per saltare la fila

E in attesa di un interventi su scala nazionale, le Questure provano ad arrangiarsi. Se Torino ha lanciato gli open day, non prevedendo l’assalto di migliaia di persone, Monza e Brianza hanno aperto uno sportello dedicato alle emergenze. C’è chi addirittura consiglia di acquistare i biglietti di qualche low cost a pochi euro per un giorno qualunque e di andare con il biglietto in commissariato, così da ottenere il documento con urgenza. Tra i problemi più ricorrenti denunciati dai cittadini, ancor prima che le ore di coda in Questura, c’è la difficoltà di prenotare l’appuntamento online. E pure qui si sprecano i consigli, tra chi dice di collegarsi alle 8 in punto, non un minuto dopo, e chi parla di bug che permetterebbero di anticipare gli appuntamenti. Al momento però pare che nessuna delle soluzioni prospettate sia davvero efficace. E non basta neppure armarsi di santa, santissima pazienza.

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