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ADDIO A PECORE E CASTELLI, LA FORESTALE TAGLIA

(di Giuseppe Caporale) – Per
fare cassa lo Stato metterà in vendita anche mille pecore, duecento cavalli e
altri cinquecento animali tra cinghiali, daini e caprioli. Lo farà il Corpo
forestale nella sua spending review volontaria. Ed è solo l’inizio.

Metterà un
cartello “vendesi” anche su ville, edifici di pregio, jet ed
elicotteri. Dopo aver ceduto negli anni scorsi — per ottemperare ai tagli dei
precedenti governi Letta e Monti —centinaia di maiali pregiati della cinta
senese ( oltre a fagiani e altre specie protette), per rispondere alla
richiesta di razionalizzazione dei costi da parte del Governo Renzi ora la
Forestale è costretta a una serie di nuovi tagli senza precedenti.
In cima
alla lista, ancora prima degli animali, spunta un jet costato 7 milioni di
euro. Si tratta di un aeromobile Piaggio “P180 Avanti II”, categoria
executive, utilizzato fino ad oggi solo come taxi per i piloti, per trasferirli
da una sede all’altra. Per il suo funzionamento l’ente spende 250mila euro
l’anno. Verrà ceduto all’Aeronautica militare. Anche la flotta navale, con due
motovedette e venti imbarcazioni, sarà dismessa e i mezzi passeranno alla
Marina.
C’è
questo e molto altro dentro il dossier “Revisione della spesa”
presentato dai dirigenti della Forestale al ministero dell’Economia e che
“Repubblica” è in grado di documentare. All’interno di quaranta
pagine, c’è la storia di un’istituzione che è stata fondata 193 anni fa e che
gestisce tra l’altro anche 130mila ettari di riserve naturali con diverse punte
d’eccellenza. Nei conti presentati sono evidenziati anche i ricavi che ogni
anno l’ente produce perle casse pubbliche. Il taglio complessivo previsto è di
12 milioni di euro, tra risparmi diretti e indiretti e coinvolge il personale,
i beni immobili e strumentali, e i servizi al cittadino. L’ente costa ogni anno
500 milioni di euro e la spesa del personale incide per il 90 per cento. Ed è
per questo che il primo obiettivo — contenuto nel documento — è quello di
ridurre la pianta organica di quasi mille unità (da 9358 a 8500) con «una nuova
organizzazione del personale sul territorio» che però in base alla proposta
andrebbe a gestire anche le polizie provinciali.
Saranno
messi in vendita anche tre elicotteri (Aw109) costati 15 milioni di euro e
ormai tecnologicamente superati dai droni, con un risparmio annuo di 600mila
euro. Previsto un taglio netto sui contratti di affitto per le sedi dei comandi
regionali di Milano, Genova e Padova e del comando di Sanremo ( meno 700mila
euro ). In vendita una serie di edifici di pregio come villa Caetani a Foligno
(valore 2,5 milioni ), villa Cahen ad Assisi (2,5 milioni ), il castello del Belagaio
a Follonica (1,5 milioni ) e villa Falsini a Siena ( 628 mila euro).
Per
quanto riguarda le entrate, la prima voce di bilancio sono le multe per gli
illeciti amministrativi ambientali che ogni anno si traducono in 28 milioni di
euro. Il patrimonio immobiliare poi produce un reddito con gli affitti per 2,5
milioni. Nel dossier la Forestale evidenzia di aver fatto guadagnare alle
finanze statali un miliardo di euro grazie «all’inventario nazionale delle
foreste e dei serbatoi forestali di carbonio che ha consentito di rendicontare
gli stock di carbonio forestale pari ad un miliardo di euro che altrimenti
l’Italia avrebbe dovuto pagare in base al protocollo di Kyoto». E c’è pure la
voce «fondi europei» attraverso i quali il corpo drena 23 milioni di euro ogni
tre anni.
«È
opportuno rappresentare che l’unità dirigenziale generale non ha rango di
dipartimento, unica eccezione nell’ambito del comparto sicurezza — si precisa
nel documento — e realizza un importante risparmio in termini di trattamento
economico delle figure apicali». Chiaro l’obiettivo della Forestale: porre in
evidenza, numeri alla mano, che un eventuale soppressione del corpo (paventato
in alcune proposte di legge presentate sia alla Camera che al Senato) potrebbe
essere un danno e non un beneficio per le stesse casse pubbliche.
La Repubblica

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