Marina militare

2 GIUGNO: AMM. DE GIORGI, PIU’ RISORSE ALLA MARINA MILITARE

“Dopo la Pandemia e in occasione del rilancio dell’Italia sarebbe anche il caso di affrontare la delicata questione del ribilanciamento delle risorse umane e materiali destinate alla Difesa fra Esercito, Aeronautica e Marina, non più in base alle priorità esistenti degli anni ’60, ma in funzione dell’evoluzione dello scenario geopolitico e delle attuali minacce alla sicurezza nazionale”. Così l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ex capo di Stato maggiore della Marina dal 2013 al 2015, in un editoriale pubblicato su labparlamento.it in vista della Festa della Repubblica.  

“Il fatto che negli ultimi sei anni i Capi di Stato Maggiore della Difesa siano stati di Forze Armate diverse della Marina non ha certamente aiutato la causa della marittimità. Visto che anche il prossimo Capo della Difesa sarà dell’Esercito, le prospettive per il prossimo triennio non saranno le più favorevoli. Per questo, come in altre occasioni, vedi le leggi navali, sarebbe necessario l’intervento del Governo e del Parlamento”. 

“Un altro aspetto che richiederebbe di essere risolto con urgenza – prosegue De Giorgi – è quello della legittimità dell’uso della forza, al di là della mera autodifesa, in operazioni diverse dalla guerra. È immorale inviare forze militari in teatri operativi di guerra con le stesse norme-vincoli che ne regolano l’impiego quando vanno in un poligono o sono in guarnigione”. 

“Il Parlamento ha affrontato la questione per gli operatori dei Servizi Segreti, approvando l’immunità funzionale per una certa gamma di reati eventualmente commessi in adempimento dei loro compiti istituzionali, ma nulla di simile è stato stabilito per i militari operanti al di fuori della copertura dei Servizi di Sicurezza”. 

Lo comunica in una nota l’Ufficio Stampa dell’Ammiraglio Giuseppe De Giorgi. 

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