Esteri

Usa: “Lasciamo l’Afghanistan entro 31 agosto”. I talebani minacciano: “Se restano dopo quella data ci saranno conseguenze”

Kabul si è svegliata stamane con la notizia di un nuovo morto nello scalo della capitale, dopo i 20 registrati negli ultimi otto giorni fra la folla che cerca di fuggire dall’Afghanistan. Questa volta c’è stato però uno scontro a fuoco che ha coinvolto soldati tedeschi: la vittima è un militare afghano. Intanto i leader mondiali si preparano al G7 di emergenza di domani: al centro dei colloqui la data fissata dagli americani per il ritiro – 31 agosto – e la gestione dei flussi migratori.

Il portavoce del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, John Kirby, ha dichiarato in una conferenza stampa che Washington punta a completare le operazioni di evacuazione dall’Afghanistan entro il 31 agosto “perche’ quella e’ la scadenza indicata dal comandante in capo delle Forze armate“, il presidente Joe Biden. In merito alle minacce lanciate dai talebani in caso di un posticipo del ritiro del personale militare, come chiesto da diversi alleati Nato, Kirby ha sottolineato che vi sono contatti con il gruppo estremista ogni giorno e che l’amministrazione Usa e’ “consapevole di quanto affermato (dai talebani) sulla scadenza del 31 agosto”.

Al Qaeda Maghreb si congratula “con gli afghani”

Il gruppo terrorista che va sotto la sigla Aqim (Al Qaeda nel Maghreb islamico), insieme operativo nell’Africa sahariana e nel Sahel, si è congratulato con “il popolo afghano”. Lo riporta Wassim Nasr di France24, profondo conoscitore dei gruppi jihadisti. “Aqim ha pubblicato una nota comune con Jnim (altro gruppo terrorista affiliato ad Al Qaeda, ndr) per congratularsi con il popolo afghano. Nessuna menzione esplicita ai talebani, anche se cita il famoso detto del mullah Omar ‘Bush ci ha promesso la sconfitta e la vittoria di Allah. Vedremo chi ha ragione'”.Iran: “I talebani sono il futuro del Paese. Chiediamo dialogo”

“Crediamo che i talebani siano parte del futuro dell’Afghanistan. La posizione dell’Iran sul riconoscimento del futuro governo afghano prevede la formazione di un’amministrazione inclusiva. Sosteniamo un trasferimento pacifico dei poteri a un governo inclusivo”. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Saeed Khatibzadeh. “Non c’è una soluzione militare alla questione afghana. L’Iran, come paese fratello, è in contatto con tutte le parti e le ha invitate a negoziare per trovare una soluzione politica”, ha proseguito il portavoce. “La presenza degli Stati Uniti in Afghanistan come Paese invasore è stata un disastro e il loro ritiro indegno. La sinistra eredità degli Stati Uniti sarà una lezione storica per tutti. Le immagini che arrivano dall’Afghanistan sono una vergogna per quelli che si dichiarano promotori dei diritti umani”.

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