Esteri

Tensione nel Pacifico: la Cina lancia manovre di accerchiamento su Taiwan

Navi e aerei da guerra cinesi sono stati individuati nei pressi di Taiwan, in quelle che sono le più grandi manovre militari condotte dalla Cina negli ultimi decenni. Le tensioni sono alimentate dalle proteste di Pechino per l’incontro a Los Angeles tra la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, e lo speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Kevin McCarthy.

Il ministero della Difesa di Taiwan ha reso noto nel pomeriggio di sabato di aver rilevato la presenza di un’altra nave da guerra cinese e di altri 29 aerei intorno all’isola, nell’ambito dei tre giorni di esercitazioni militari cinesi. “Il Pcc (Partito Comunista Cinese) ha deliberatamente creato tensioni nello Stretto di Taiwan e questo ha un impatto negativo sulla sicurezza e sullo sviluppo economico della comunità internazionale”, afferma il ministero, aggiungendo che il numero di navi da guerra rilevate entro le 16:00 locali – le 12:00 in Italia – era salito a nove e quello degli aerei da guerra a 71.

Tensioni fra Cina e Taiwan: cosa succede

La Cina ha avviato tre giorni di esercitazioni militari attorno a Taiwan in rappresaglia per l‘incontro a Los Angeles tra la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, e il presidente della Camera dei Rappresentanti Usa, Kevin McCarthy. A meno di 24 ore dal ritorno sull’isola di Tsai, il Comando orientale dell’Esercito popolare di liberazione cinese ha annunciato le esercitazioni di “pattugliamenti di prontezza al combattimento”, con una manovra nello Stretto di Taiwan, a Nord e a Sud, e nelle acque a Est, in una simulazione di accerchiamento dell’isola che Pechino considera a tutti gli effetti una propria provincia ribelle.

I rapporti fra Pechino e Taipei

La Cina rivendica la sovranità su Taiwan in nome del principio della “unica Cina”, che per Pechino implica la “riunificazione” dell’isola alla Cina, nonostante Taiwan non sia mai stata sotto il controllo della Repubblica Popolare Cinese e si consideri un Paese sovrano. L’esercitazione di oggi, spiega il Comando Orientale dell’Epl, “si concentra sul testare la capacità di prendere il controllo del mare, il controllo aereo e delle informazioni con il supporto del sistema di combattimento congiunto” e “la task force organizza simultaneamente pattuglie intorno all’isola per creare una situazione di di deterrenza a tutto tondo intorno all’isola”.

“Monito ai separatisti”

Le esercitazioni sono “un serio monito contro le forze separatiste di Taiwan, colluse con forze esterne”, ha dichiarato il portavoce del Comando Orientale, il colonnello Shi Yi, e sono “un’azione necessaria per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale” della Cina. Il ministero della Difesa Nazionale di Taiwan ha condannato le manovre di Pechino, parlando di “atto irrazionale che ha messo a repentaglio la sicurezza e la stabilità regionali”, aggiungendo che Taiwan ha monitorato la situazione e schierato il proprio sistema missilistico.

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