Polizia

Sfilò pistola a poliziotto, evade i domiciliari: voleva spiegazioni. Arrestato e rimesso ai domiciliari

Lui ha sostenuto di essere uscito di casa nel cuore della notte con l’intenzione di raggiungere il Commissariato per chiedere alcune spiegazioni, e che quel tubolare di ferro gli serviva soltanto per appoggiarsi. Diversa la ricostruzione degli agenti, che lo avevano arrestato per evasione e porto di oggetti atti ad offendere: queste le ipotesi di reato contestate ad un 44enne di Telese Terme (la mancata indicazione delle generalità serve a tutelare l’identità di un minore ndr).

Difeso dagli avvocato Luigi Bocchino e Paolo Marotta, l’uomo è tornato ai domiciliari, ai quali si trovava già, su decisione del giudice Roberto Nuzzo, che non ha adottato alcuna misura cautelare nei suoi confronti per l’episodio accaduto intorno alle 4. Quando aveva lasciato l’abitazione nella quale è sottoposto agli arresti per un episodio accaduto nello scorso aprile. Dopo aver raggiunto l’appartamento di una donna, aveva litigato con lei, chiedendole perchè avesse avuto un alterco con suo figlio, minore.

La malcapitata, impaurita dal suo comportamento, aveva dato l’allarme, ma quando si era trovato di fronte i poliziotti, il 44enne si sarebbe scagliato contro di loro, riuscendo a sottrarre la pistola ad uno degli agenti. Per questo era stato arrestato, finendo ai domiciliari su ordine del gip Maria Di Carlo. Una misura violata nella notte, quando è stato fermato in via Roma. Voleva parlare della sua situazione, aveva anche telefonato al Commissariato, ha affermato. E quel tubolare, ha aggiunto, lo aiutava a camminare.

Questa mattina l’udienza di convalida, poi la richiesta di termini a difesa avanzata dai suoi legali che ha determinato il rinvio del processo

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