Polizia

SFILÒ LA PISTOLA AL POLIZIOTTO. “NON VOLEVA SPARARE”

 È in carcere da oltre un anno per quanto accaduto il 5 febbraio 2017 in un condominio di via Carlo Ritorni (si trova fra via Turri e via Emilia Ospizio).

Il georgiano 45enne – trovato in possesso di un passaporto greco falso intestato a Paris Georgios Tzoortakis – era stato condannato in novembre a ben 9 anni e mezzo di reclusione per rapina (ancora non fissato l’Appello), mentre ieri è stato giudicato dal gup Luca Ramponi per il lato più delicato di quella vicenda, cioè l’aver sfilato la pistola d’ordinanza a uno dei poliziotti intervenuti, per poi puntargliela.

L’accusa era di tentato omicidio, nonostante il pm Claudio Santangelo avesse già chiesto l’archiviazione del caso, ma il giudice Angela Baraldi si era opposto. Nell’udienza preliminare di ieri però tutti – sia i difensori Nicola Tria e Federico Bertani che lo stesso pm Santangelo – hanno concluso chiedendo l’assoluzione del georgiano. In punta di diritto hanno rimarcato come il 45enne quella notte non avesse compiuto atti idonei, diretti in modo non equivoco a cagionare la morte dell’agente. In soldoni, il georgiano – è emerso in udienza – tolse la pistola al poliziotto per poi tenere sotto tiro l’agente con il dito sul grilletto ma senza mai sparare. Puntò la pistola per fare la rapina.

Un’assenza della volontà omicidiaria che è stata riconosciuta anche dal giudice Luca Ramponi, da qui l’assoluzione. In un’ora si è così chiuso il processo: presente in aula il georgiano, il poliziotto non si è costituito parte civile.

Quella notte il georgiano, con un complice, si introduce in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina. I due ladri risalgono dall’esterno e raggiungono il balcone, con un cacciavite forzano la tapparella e l’infisso in legno, entrano e si impossessano di sette anelli e due spille. (Gazzetta di Reggio)

Pensano di agire a colpo sicuro perché l’appartamento è abitato da un’anziana ricoverata da tre giorni; non sanno però che la vicina del piano di sotto sentendo armeggiare in piena notte chiama il 113. Arrivano così due agenti in servizio alla Sezione Volanti della questura, che sorprendono gli sconosciuti mentre escono dalla casa. I ladri sbattono violentemente il portone di ingresso dello stabile tanto da provocare la rottura del vetro, e risalgono nell’appartamento. Il complice non esita a buttarsi dal balcone e sparisce. Il 45enne colpisce con calci e pugni gli agenti che cercano di bloccarlo: ne nasce una colluttazione, tanto che tutti e tre avvinghiati cadono per la rampa di scale sino a ritrovarsi di nuovo nell’androne antistante l’ingresso. Qui il georgiano si difende come una furia e nel corpo a corpo riesce a sfilare dalla fondina la pistola (una Beretta) e la punta armata all’addome dell’agente. Quest’ultimo ha la prontezza di disarmarlo: torce con entrambe le mani il polso dell’avversario e lo blocca con il ginocchio destro a terra.

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