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#SCUSAROMA, L’OLANDA SI MOBILITA SUL WEB: VIA ALLA RACCOLTA FONDI PER RESTAURARE LA BARCACCIA

Passata la tempesta, c’è sempre qualcuno che è pronto a raccogliere i pezzi. Elisabeth Jane Bertrand è olandese di origine, ma vive in Italia per lavoro. Si occupa di turismo, delle relazioni tra il nostro Paese e l’Olanda. Passata l’onda lunga degli ultrà del Feyenoord che hanno messo a ferro e fuoco la Capitale, ci ha messo poco a decidere di rimboccarsi le maniche e dimostrare che il suo popolo non è fatto solo di barbari. Ha lavorato una vita su internet e le è venuto naturale dare il suo contributo avviando una raccolta fondi diffusa (nota anche come crowdfounding, ndr) per seppellire l’imbarazzo causato dai facinorosi durante la settimana.

Dica la verità: un po’ simpatizza per gli hooligans, dopo tutto sono suoi connazionali…
No, non direi. Seguo poco il calcio. Mi appassionano i Mondiali, ma i campionati e le competizioni tra club direi proprio che non li seguo.

Come è nata l’iniziativa #ScusaRoma?
E’ un’iniziativa doverosa. E’ la dimostrazione che gli olandesi sono vicini ai romani più di quanto essi pensino. E’ un segno di responsabilità e di affetto nostri, per il vostro Paese.

Si vergogna per quello che è accaduto prima del match di Europa League?
Quando ho visto le immagini in tv, mi sono sentita in colpa come molti altri olandesi. Non ho seguito la polemica “politica”, ma ho trovato giusto fare qualcosa per dimostrare che molti nei Paesi Bassi amano l’Italia. Il mio gesto vuol dire ‘difendiamo gli italiani da quanto è accaduto’.

Che cosa l’ha portata a intraprendere l’iniziativa del crowfounding?
Mi è sembrata la cosa più giusta. E in molti, come è possibile vedere sul sito, la pensano come me.

Più di 200 persone in 2 giorni hanno contribuito, un bel risultato…
Tutte le persone che contribuiscono alla raccolta fondi, o la maggior parte, non intendono chiedere scusa per quanto è avvenuto. Se devo decidere l’emozione che ci ha spinto direi senza dubbio l’imbarazzo. E’ stato brutto seguire gli scontri nelle strade di Roma. Ed è un fatto grave che ciò sia accaduto.

Lo fa per difendere il patrimonio artistico?
E’ solo il gesto di persone innamorate della bellezza italiana. Gente che ha fatto il suo per superare questa spiacevole esperienza.

Per mostrare che in fondo gli olandesi non sono “barbari”?
Esatto. Si. Non vogliamo parlare di colpe…

Ma qualcuno deve pur pagare. Cosa ne pensa della provocazione del nostro giornale “Sia il Re a pagare per il suo popolo”? L’opinione pubblica olandese della guerriglia che ha pensato?
Sono le autorità a dover pagare. Non i cittadini. I titoli dei giornali italiani che hanno parlato di “barbari” e “animali” non aiutano la cooperazione tra i due Paesi.

Cosa accadrebbe se tifosi italiani tentassero di distruggere il centro di Amsterdam?
Ne sarei dispiaciuta, ma risponderei che anche noi abbiamo cultura. Siamo la nazione di Spinoza, Rembrandt, Van Gogh e Mondrian. Non siamo secondi a nessuno.

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