Polizia

Scontri no tav, poliziotti abbandonati per ore, senza supporto: “Del personale non è fregato niente a nessuno”.

“Purtroppo siamo obbligati ad intervenire riguardo al servizio di ordine pubblico organizzato per il giorno 13 dicembre u.s. presso il cantiere TAV di Chiomonte.” E’ quanto si legge in una nota del SAP indirizzata al Capo della Polizia Franco Gabrielli.

“Numerosi sono stati gli Uffici di Torino e i Reparti Mobili coinvolti. I turni di servizio sono iniziati tutti tra le ore 04.00 e le ore 05.00 del mattino e si sono protratti per oltre 12 ore continuative, in zone boschive di alta montagna con una temperatura per la maggior parte del tempo al di sotto dello zero. Nessun servizio di assistenza e supporto era stato organizzato sebbene fosse stato specificatamente richiesto dalle OO.SS. durante l’incontro con l’Amministrazione per il raggiungimento degli accordi sugli orari in deroga per poter garantire il servizio.

I colleghi sono stati inviati a fruire del primo pasto solo alle ore 18.00 circa. Durante il servizio non è stato fornito loro nulla: acqua, cibo, bevande calde, pasto veicolato, nulla di nulla. I bagni chimici presenti erano assolutamente indecorosi, sporchi e antigenici. In buona sostanza i colleghi sono stati lasciati soli a fronteggiare dei manifestanti violenti, in mezzo ai boschi, al freddo, senza alcun supporto logistico e con turni di servizio di oltre 12 ore. Oltre a ciò non era presente alcun mezzo di soccorso medico sebbene sia noto che queste manifestazioni spesso sfociano in gravi episodi di violenza. Pensi che per prestare soccorso ad un collega rimasto infortunato ad una caviglia è stato necessario che altri quattro colleghi lo trasportassero a spalla lungo i pendii per poi portarlo con una Fiat Punto al più vicino presidio sanitario. Sul posto non c’era nè una ambulanza, nè un infermiere e nemmeno una barella. Ebbene, se è vero che abbiamo il dovere di affrontare e gestire le esigenze di ordine pubblico ovunque queste si presentino, dall’altra parte anche il personale deve essere tutelato al meglio senza essere esposto a rischi inutili e non dovuti.

Sig. Capo sembra pleonastico rammentare che la responsabilità del servizio sul punto è propria ed esclusiva del Questore ma sua è anche la responsabilità sugli uomini ai quali, spiace averlo dovuto constatare, è stato lasciato tutto l’onere del servizio e se i risultati sono stati positivi lo si deve solo al grande sacrificio e al senso del dovere di tutti gli operatori presenti. Ebbene, certamente non può scongiurarsi che un servizio di o.p. nei boschi innevati e su sentieri ghiacciati possa comportare il rischio di infortuni, tuttavia ciò obbliga giuridicamente chi ha la responsabilità di tale servizio ad adottare tutti gli accorgimenti necessari, come la presenza di autoambulanza e personale sanitario sul posto con lettiga e strumenti in grado di poter recuperare, trasportare e soccorrere prontamente i feriti. Inoltre, qualora il servizio si protragga per molto tempo, vanno fornite bevande e cibo per ristorare il personale, soprattutto quando si opera in contesti operativi impervi. La gravità dell’episodio, tra l’altro, risiede anche nel fatto che non si può sostenere che non vi fosse una adeguata esperienza poiché sono anni che con cadenza periodica le manifestazioni organizzate presso il cantiere TAV sfociano in atti di grande violenza. La salvaguardia del personale vale tanto quanto la buona riuscita del servizio. Domenica scorsa, mi perdoni la franchezza, ma del personale non ne è fregato niente a nessuno. E questo è inaccettabile. Signor Capo, la preghiamo di verificare quanto da noi segnalato e qualora corrispondesse al vero di assumere tutte le necessarie iniziative volte a censurare eventuali colpevoli responsabilità e a farsi garante che quanto accaduto non abbia più a ripetersi. Nessuno vuole sottrarsi al proprio dovere e ai servizi presso il cantiere TAV ma devono essere assunte tutte le iniziative fattibili per tutelare meglio i colleghi. Infine – conclude la nota del S.A.P. – tenuto conto dei gravissimi disagi e rischi patiti dal personale nonchè le spiccate qualità professionali dimostrate, auspico che possano essere valutate da parte Sua come encomiabili e meritevoli del dovuto riconoscimento premiale. Se è vero che la salute e la dignità non hanno prezzo è anche vero che una pacca sulla spalla a volte aiuta e gratifica.”

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