Marina militare

RIORDINO DEI RUOLI, “VI E’ PERPLESSITA’ TRA I MARINAI”

Il Co.Ce.R. Marina ha presentato una delibera sul riordino delle carriere nella quale, preso atto delle “insufficienti risorse che saranno presumibilmente destinate dal Governo” e considerato che “il provvedimento previsto fino ad oggi, eccetto pochi casi, non risolve le ventennali criticità funzionali, paventando un superficiale allineamento giuridico ed economico” esprime “insoddisfazione per le limitate risorse previste per il riordino dei ruoli da parte del governo e preoccupazione per il provvedimento presentato , in alcuni casi anche per il periodo transitorio”.

Per i suddetti motivi il Co.Ce.R. Marina richiede allo Stato Maggiore della Difesa di dedicare al provvedimento tutto il tempo possibile, nell’ambito della delega per le Forze Armate, scadente a luglio 2017, per una maggiore valutazione degli effetti ed auspicando ulteriori risorse da parte del Governo.

A tal fine i delegati del Co.Ce.R. auspicano che quanto prima possa avvenire un incontro con i rappresentati del Governo per confrontarsi sul riordino dei ruoli.

“Vi è perplessità tra i marinai. E’ il commento del delegato Co.Ce.R. Antonello Ciavarelli. Dalle bozze illustrate dallo stato maggiore difesa per ciò che concerne i marescialli non è per niente chiaro il riconoscimento della carriera direttiva (e quindi il riconoscimento economico). La promozione dei marescialli capi (annoso problema) è resa vana dal nuovo grado che viene aggiunto, per cui il grado apicale resterà un miraggio. Infine il periodo transitorio anziché riconoscere le anzianità di servizio per molti renderà vano l’ottimo servizio prestato che li ha portati al vertice della carriera, perche quest’ultima verrà allungata. In finanziaria all’art.52 non vi è assoluta certezza delle risorse. Anzi al contrario sono messi in discussione gli 80 euro netti. Tutto ciò riguarda anche i carabinieri da quanto ci è stato detto dallo Stato Maggiore Difesa. Ci chiediamo perché tanta fretta? A chi giova? Saremo dialoganti e costruttivi – conclude Ciavarelli – ma fermi e decisi a non fare un passo indietro nell’interesse del personale rappresentato che serve tutti i giorni la Nazione.”

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