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Rinnovamento della linea operativa “Pattugliatori” della Marina. Ecco le nuove unità

Il Governo ha trasmesso alle Camere, per ottenerne il relativo parere, il programma pluriennale relativo l’acquisizione di Offshore Patrol Vessel o pattugliatori di nuova generazione e relativo sostegno tecnico/logistico decennale. Il programma pluriennale in esame (A.G. 409) è volto all’acquisizione di unità navali tipo pattugliatori di nuova generazione (Offshore Patrol Vessel – OPV), il sostegno tecnico-logistico decennale e gli adeguamenti infrastrutturali necessari.

Obiettivo del programma è il proseguimento del piano di rinnovamento della linea operativa “Pattugliatori” della Marina (costituita da 15 Unità) avviato con la realizzazione di nr. 7 Unità Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA)- già finanziata nell’ambito del Programma Navale di cui alla legge n. 147/2013 – tramite l’acquisizione di ulteriori nr. 8 nuove Unità.

I Pattugliatori Polivalenti d’Altura

I Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA) rientrano nel “Programma Navale” per la tutela della capacità marittima della Difesa”, ex legge 147/2013 (Legge di stabilità 2014), per acquisire navi di nuova concezione – 7 navi (+ 3 previste in opzione) – per la sorveglianza e la sicurezza marittima nazionale. Le unità sono progettate in tre versioni Light, Light plus e Full. Sono navi di concezione innovativa, per sorvegliare e controllare gli spazi marittimi d’interesse nazionale, vigilare sulle attività marittime ed economiche, concorrere alla salvaguardia dell’ambiente marino, supportare operazioni di soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali e per concorrere alla scorta di gruppi navali, navi maggiori e mercantili. Il progetto di questi nuovi pattugliatori è stato sviluppato per enfatizzare le caratteristiche di versatilità strategica già intrinseche in ogni unità navale: è stata infatti ideata una piattaforma dalle spiccate capacità adattive, grazie alle dimensioni e alle caratteristiche costruttive, che permettono di assumere diverse configurazioni d’impiego, scegliendo l’implementazione dell’allestimento modulare in base al profilo di missione. Le unità hanno la possibilità di imbarcare equipaggiamenti vari e container per supporto in caso di calamità naturali e/o imbarcazioni tipo RHIB ( rigid hullinflatable boat) o mezzi non pilotati. Il requisito duale delle unità è recepito sin dalle fasi di progetto, così come la possibilità d’integrare agevolmente nuove capacità. Più in dettaglio, la nave sarà caratterizzata da ampi spazi dedicati all’imbarco di materiali e impianti shelterizzati, che amplieranno ulteriormente la sua capacità ospedaliera, di trasporto di aiuti umanitari e d’imbarco di sistemi specifici per operazioni antinquinamento. Le nuove navi saranno in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB fino a una lunghezza di oltre 11 metri tramite gru laterali o per mezzo di una rampa di alaggio situata a poppa. I PPA saranno costruiti, a similitudine delle FREMM, presso i Cantieri Navali di Riva Trigoso e di Muggiano.

Prima fase, costi, unità e destinazione

La prima fase garantirà la copertura dei costi non ricorrenti dell’intero programma e l’acquisizione delle prime 5 Unità, incluso il supporto logistico iniziale, nonché parte del munizionamento e i necessari adeguamenti infrastrutturali.
I Pattugliatori OPV saranno destinati allo svolgimento di numerose attività istituzionali quali presenza e sorveglianza, vigilanza marittima, controllo del traffico mercantile, protezione delle linee di comunicazione e della Zona Economica Esclusiva (ZEE), contribuendo inoltre alle operazioni antinquinamento a fronte di sversamenti di idrocarburi in mare.

La scheda illustrativa precisa che il programma OPV prevede la realizzazione di unità navali di tipo Pattugliatori Leggeri. Queste nuove Unità, caratterizzate da un’elevata flessibilità d’impiego, saranno in grado di svolgere principalmente compiti di pattugliamento dell’alto mare in funzione di Homeland Security e tutela degli interessi nazionali negli spazi marittimi, con una marcata propensione alla condotta di operazioni di Maritime Interdiction Operation (MIO), senza tuttavia tralasciare i profili d’impiego combat ed i compiti complementari a supporto della collettività, quali il concorso ad operazioni antinquinamento a fronte di sversamenti di idrocarburi in mare. Ispirate al concetto del multi-purpose by design, le Unità saranno caratterizzate da spiccate doti di robustezza, semplicità costruttiva e flessibilità d’impiego, in grado di assolvere, opportunamente configurate, l’intero spettro di missioni sopra elencate.

II programma Pattugliatori (OPV) integra all’interno del suo perimetro anche il progetto European Patrol Corvette (EPC) sviluppato nell’ambito europeo della Cooperazione Strutturata Permanente (PeSCO), nella cornice di sviluppo di una Difesa comune europea. Tale progetto è dì potenziale interesse per l’Cooperazione internazionale e prospettive di exportexport sia verso Marine estere ben strutturate ed articolate che intendono accrescere la loro interoperabilìtà con gli assetti dei dispositivi alleati con cui operano, sia per le Marine dei Paesi emergenti per le quali la polifunzionalìtà risulta particolarmente strategica ai fini di disporre di un numero limitato di unità in grado di svolgere più ruoli in base alle necessità contingenti. In tale ambito, Francia, Spagna e Grecia hanno già aderito quali Participant Member States al progetto EPC (il Portogallo partecipa come osservatore). Il progetto di cooperazione ambito PESCO (EPC – European Patrol Corvette), attualmente in fase di sviluppo, ha registrato l’interesse di un consorzio industriale coordinato da NAVIRIS e che raggruppa 3 tra le maggiori Mother Companies a livello Ship builders presenti sul territorio dell’Unione Europea-oltre a quello di design companies danesi e norvegesi – e rappresenta uno dei primi esempi a livello europeo per la costituzione di una capacità di difesa comune.

Tra i requisiti militari, la scheda elenca le Caratteristiche tecniche :

  • Dislocamento progettuale di riferimento: circa 2500-3000 t;
  • Lunghezza fuori tutto: circa 100 m;
  • Velocità massima di circa 24 nodi;
  • Autonomia di circa 4000 miglia alla velocità di 14 nodi;
  • Autonomia logistica di 20 giorni (a meno di rifornimenti di carburante);
  • Capacità di operare, ricoverare 1 elicottero medio;
  • Elevata capacità di lotta asimmetrica;
  • Capacità di difesa da mini-micro Unmanned Aerial Vehicle (UAV);
  • Capacità di autodifesa di superficie e subacquea ASuW ed ASW;
  • Sistema integrato di Comando, Controllo e Comunicazioni, comprensivo anche di sistemi per le comunicazioni satellitari a larga banda e di reti informatiche per la distribuzione delle informazioni;
  • Sistema integrato di guerra elettronica, in grado di assicurare il contrasto alle minacce asimmettriche;
  • Capacità sanitarie – Medical Treatment Facilities (MTF) di livello NATO Role 1.

Le Unità saranno  dotate di apparati/sistemi ad elevata affidabilità corredati da adeguati piani manutentivi tali da garantire la prontezza richiesta con elevati livelli di disponibilità operativa. La logistica di sostegno delle Unità verrà assicurata nel corso dei primi 10 anni di vita nave da un Supporto Logistico  (Through Life Sustainment Management -TLSM). Tutti gli apparati e sistemi critici, sensibili, ovvero indispensabili per la condotta della missione principale, saranno caratterizzati dalla massima disponibilità operativa.

I sistemi ed apparati  di prevista istallazione a bordo dell’Unità saranno corredati di software CBT (Computer Based Training) per la formazione assistita del personale addetto alla loro condotta e manutenzione anche attraverso l’uso di PC portatili. Per la gestione dei sistemi, anche se presenti su altre unità della Marina, sono previsti corsi di addestramento (anche presso le aziende fornitrici) e l’impiego di simulatori/repliche. I team specialistici che compongono l’equipaggio saranno sottoposti alle consuete Aspetti addestrativiattività di addestramento (basiche ed avanzate) che consentano il raggiungimento dei Forces standards ACO (Allied Command for Operations) per il personale imbarcato allo scopo di poter operare:

– in accordo alle regole internazionali;

– nell’ambito dell’intero range delle operazioni marittime;

– in ogni condizione di tempo, giorno e notte.
L’equipaggio necessario per la condotta delle unità OPV sarà ridotto tramite il ricorso a sistemi di automazione e sarà definito in termini quantitativi e qualitativi nelle fasi successive attraverso studi dedicati.

I sistemi ed apparati perseguiranno il criterio della massima comunalità con quelli di più recente introduzione in servizio in Forza Armata e saranno pienamente Interoperabilità e standardizzazione interoperabili con quelli in dotazione alle Forze aeronavali dei Paesi NATO ed EU. Le unità saranno pienamente integrabili nell’ambito di Task Group navale, inviando e ricevendo dati sulle principali reti nazionali, NATO e EU.

Per quanto attiene alla Durata e costo del programma durata, il programma è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale di previsto avvio nel 2022 e durata complessiva di quattordici anni (2022-2035).

Il costo complessivo è stimato in 3.500 M€. La spesa relativa alla prima fase, oggetto della presente schema di decreto, per un ammontare complessivo di 2.263,04 M€, è finanziata a valere sugli stanziamenti derivanti dai capitoli del settore investimento del Bilancio Ordinario del Ministero della Difesa nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente. Tale fase, implementata in autonomia e indipendenza dalle altre in ottica di conferirle certa auto­consistenza, garantirà la copertura dei costi non ricorrenti dell’intero programma e l’acquisizione delle prime 5 Unità, incluso il supporto logistico iniziale, nonché parte del munizionamento e i necessari adeguamenti infrastrutturali.

Il completamento del programma, per il restante valore previsionale complessivo di 1.236,96 M€, sarà realizzato attraverso successivi provvedimenti finalizzati all’estensione del sostegno logistico, il completamento delle dotazioni di armamento e dell’adeguamento delle infrastrutture correlate. Tali interventi, nel rispetto di una logica incrementale e progressiva, nonché del previsto criterio dell’auto­consistenza, potranno essere contrattualizzati subordinatamente al loro eventuale rifinanziamento. Per quel che attiene il costo complessivo del programma, l’Amministrazione si ritiene vincolata a non eccedere quanto sottoposto a parere delle Commissioni parlamentari. Laddove, in corso d’opera, l’approfondimento tecnico-amministrativo dovesse definire la necessità di un superamento di tale limite di spesa, si darà corso ad un decreto integrativo (di iter paritetico).

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