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Rave party, è bufera sul decreto: ecco cosa prevede la norma

All’articolo 5 del decreto varato dal governo il 31 ottobre si introduce il reato di invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica (434-bis del Codice penale) (qui avevamo riportato cosa contiene il primo decreto del governo Meloni mentre qui le riforme nel programma della premier).

La fattispecie è prevista nel caso in cui più di cinquanta persone invadano in modo “arbitrario” terreni o edifici, pubblici o privati e da ciò ne può derivare “un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.Nel decreto si stabilisce che chi “organizza o promuove l’invasione” è “punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da 1.000 a 10.000 euro“, aggiungendo inoltre che “per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita”.

La norma, inoltre, dispone la “confisca delle cose” utilizzate per commettere il reato nonché quelle “utilizzate per realizzate le finalità dell’occupazione”.

Le critiche dei giuristi

Dall’ex presidente della Consulta, Giovanni Maria Flick, al presidente delle Camere penali, Gian Domenico Caiazza, sono in molti i giuristi a contestare l’introduzione del nuovo reato.

Il rischio è che possa entrare in contrasto con l’articolo 17 della Costituzione che garantisce il pieno diritto di manifestare, sopprimibile “soltanto per comprovati motivi di sicurezza e di incolumità pubblica”.

In seguito alla critiche arrivate nelle ore successive alle presentazione del nuovo reato, fonti del ministero dell’Interno hanno tenuto a precisare che la norma “non lede in alcun modo il diritto di espressione e la libertà di manifestazione sanciti dalla Costituzione e difesi dalle Istituzioni”. Ma le rassicurazioni del Viminale non sembrano bastare.

“La norma che vieta i rave stabilisce sanzioni anche per i partecipanti, nei confronti dei quali la pena è ‘diminuita’” ha commentato il presidente degli avvocati penalisti definendo “un delirio” la formulazione.

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