Editoriale

“ORA MI ARMO, FACCIO UNA GUERRA”. L’EX CARABINIERE PLACANICA A 15 ANNI DAI FATTI DI GENOVA

Sono passati 15 anni. Ma rimane comunque un momento buio della storia italiana. Sono tanti i punti oscuri sui quali si è soffermata la magistratura, la politica ed adesso il web. I social non perdonano e ricordano il tristemente famoso G8 di Genova ed in particolare, oltre gli avvenimenti della scuola Diaz, la morte di Carlo Giuliani (20 luglio 2001), un eroe per alcuni, un teppista per altri. 

Cade sotto la scure dei commenti dei giudici da tastiera il Carabiniere Mario Placanica. Ormai congedato poco tempo dopo i fatti di Genova. Una gogna mediatica che non lo risparmia da 15 anni, insulti e minacce che riacutizzano il tormento interiore di Placanica.

Rabbia che ha sfogato sulla sua pagina Facebook, dove in un commento ha affermato che, se le vessazioni e le angherie nei suoi confronti non cesseranno, prenderà seri provvedimenti.

“Non sai quanto danni mi hanno fatto, mi fanno deridere dalla gente per suicidarmi, hanno rovinato la mia famiglia, il mio matrimonio, dopo che quella stronza della mia ex parlava di nascosto con la senatrice, e sono stati loro a farmi passare per pedofilo ,e me lo volevano pure fare amputare, per cortesia prendete provvedimenti, o mi armo”. Parole forti che mostrano lo sconforto dell’ex carabiniere. “Ho già chi mi può rifornire, mi prendo i nomi e le date di nascita dei 25 no global che mi hanno attaccato, non so che guerra sono capace di fare”.

Sono parole forti che ogni tanto Placanica sfodera sulla sua pagina. Resta il fatto che le Istituzioni quasi temono di avvicinarlo o di valutare la sua situazione personale, per paura di un linciaggio mediatico.

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