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MILITARI E FORZE DI POLIZIA: DISPARITA’ SUGLI ARRETRATI ALLA DIRIGENZA, L’ASSEGNO DI VALORIZZAZIONE DIRIGENZIALE NON E’ STATO RICONOSCIUTO

“Lo stipendio tabellare convive, per il periodo in
cui i funzionari prestano la loro attività in Italia, con la retribuzione
di posizione e quella di risultato; nel caso di svolgimento delle
funzioni all’estero è prevista la corresponsione di specifiche indennità e
misure di favore, sulle quali non opera la censurata cristallizzazione
stipendiale
.” (Sentenza 304/2013 della Corte Costituzionale).

Ebbene la Ragioneria Generale dello Stato, in
funzione di questa recente sentenza della Corte Costituzionale, ha riconosciuto,
analogicamente, la legittima attribuzione dell’indennità di posizione e
dell’indennità perequativa nei riguardi degli Ufficiali che hanno maturato i
requisiti per la relativa titolarità a decorrere dal 2011 con i connessi
arretrati. E’ quanto afferma in una nota il delegato Co.Ce.R. carabinieri
Giuseppe La Fortuna.
Nel trattamento economico principale
prosegue La Fortuna – sono compresi tutti gli assegni a carattere fisso e
continuativo la cui percezione è legata alla sola sussistenza del rapporto di
impiego ed alla qualifica posseduta; nel trattamento economico accessorio
sono viceversa comprese le indennità destinate a compensare impieghi che
comportino particolari disagi e/o responsabilità.
Svincolato dal requisito stipendiale è, quindi,
anche l’assegno di valorizzazione dirigenziale previsto dal DPCM
23-dicembre-2003
,  rivolto ad
assicurare una graduale valorizzazione dirigenziale dei trattamenti economici
dei funzionari del ruolo dei commissari e qualifiche o gradi corrispondenti (Maggiori
e i Tenenti Colonnelli
) della stessa Polizia di Stato, delle altre Forze
di Polizia e delle Forze Armate. Di tale assegno, determinato nella misura di
circa €. 1.800,00 annui lordi per tredici mensilità, non vi è menzione nella circolare
di Persomil
, a firma del Gen. Gerometta e con la quale si preannunciano gli
arretrati in pagamento ai dirigenti.
Si tratta di un’inaccettabile disparità di
trattamento
– conclude La Fortuna – che coinvolge migliaia di ufficiali non
dirigenti ai quali la Ragioneria dello Stato non ha riconosciuto il relativo
diritto, determinando, in tal modo, indennità di serie A ed indennità di serie
B. 

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