Magia, Pellet e Truffa: Sottufficiale con un Business da 570mila Euro “Fantasma”
PORDENONE – Dietro la parvenza di disciplina e onore, si nascondeva un imprenditore abusivo. Un sottufficiale dell’Aeronautica Militare è stato denunciato dalla Guardia di Finanza di Pordenone per aver avviato un’attività commerciale non autorizzata, in violazione delle norme sul pubblico impiego.
Nel corso di dieci anni, l’uomo avrebbe incassato circa 570mila euro senza mai dichiararli al fisco, mentre continuava a percepire lo stipendio da militare in servizio. L’indagine, condotta sotto la direzione della Procura Militare di Verona, ha portato a una denuncia per truffa aggravata e continuata nei confronti della propria Forza Armata.
L’indagine delle Fiamme Gialle
Le attività investigative sono state condotte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Pordenone, con il coordinamento della Procura Militare della Repubblica di Verona. Gli accertamenti hanno fatto emergere che il sergente maggiore, in violazione all’art. 53 del D.lgs. 165/2001, aveva creato un’attività commerciale completamente sconosciuta al fisco.
Il business? Insolito quanto redditizio: compravendita di giochi di magia, vendita di pellet e persino, in un caso, la cessione di un’automobile. Tutto senza autorizzazione e in assenza di qualsiasi dichiarazione reddituale.
Un giro d’affari da oltre mezzo milione
La ricostruzione patrimoniale effettuata dalla Guardia di Finanza ha messo in luce un volume d’affari extra-lavorativo di circa 570mila euro, accumulati parallelamente allo stipendio pubblico. Si tratta, a tutti gli effetti, di redditi illeciti, ottenuti senza rispettare le norme di trasparenza e incompatibilità previste per i pubblici ufficiali.
Per questo motivo, il sottufficiale è stato denunciato per truffa aggravata e continuata nei confronti dello Stato. Ma i guai non finiscono qui.
Segnalazioni e controlli incrociati
Oltre alla denuncia penale, il caso è stato segnalato alla Procura della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia, che valuterà eventuali danni erariali causati dal comportamento del militare. Inoltre, la documentazione è stata trasmessa anche al Nucleo Speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza e all’Ispettorato per la Funzione Pubblica, organi deputati al controllo e al rispetto delle regole nella pubblica amministrazione.
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