Lunga permanenza dei Comandanti di Stazione, cambiano le regole: l’Arma dei Carabinieri punta sulla stabilità e sul merito
Dalla lunga agonia della circolare Nistri alla svolta targata Luongo
Quando, nel 2021, l’allora Comandante Generale Giovanni Nistri emanò la circolare sulla lunga permanenza, molti all’interno dell’Arma dei Carabinieri sollevarono perplessità e malumori. La rappresentanza militare, compatta, denunciò una gestione che sembrava ridurre i Carabinieri a semplici numeri da spostare su una scacchiera burocratica, senza reale attenzione al valore umano, alla professionalità acquisita e alla dignità individuale.
Una politica di gestione che, come raccontato da Infodifesa nell’articolo “Tutta la rappresentanza contro Nistri: Atto ultimo di una lunga agonia, i Carabinieri non sono numeri”, segnava il punto più critico di un malcontento ormai dilagante.
La circolare di Nistri, nata con buone intenzioni, finì per rappresentare agli occhi di molti l’epilogo di una lunga agonia interna: professionalità sacrificata sull’altare dell’efficienza burocratica.
Con l’arrivo di Salvatore Luongo al vertice dell’Arma, invece, si apre una nuova stagione. Un cambiamento profondo: non più Carabinieri considerati unità da movimentare, ma professionisti da far crescere e valorizzare.
Una nuova visione: non più numeri, ma Comandanti protagonisti
Il Comando Generale oggi punta sulla centralità dei Comandanti di Stazione. Non più semplici terminali esecutivi, ma veri e propri leader locali, fondamentali per presidiare il territorio e per rinsaldare la fiducia dei cittadini nell’Arma.
Questa nuova filosofia si traduce concretamente in un percorso di crescita professionale basato su criteri di responsabilità e impegno operativo e articolato in tre fasce:
- 1ª Fascia: Maresciallo, Maresciallo Ordinario, Maresciallo Capo
- 2ª Fascia: Maresciallo Capo, Maresciallo Maggiore, Luogotenente
- 3ª Fascia: Luogotenente, Luogotenente Carica Speciale
Limiti di permanenza: stabilità al comando, ma con margini di flessibilità
Sul tema della permanenza al comando di una Stazione, arriva una novità significativa: il limite massimo viene elevato a 12 anni, con possibilità di rinnovo per un ulteriore anno su richiesta dell’interessato, salvo motivi di inopportunità.
Inoltre, sono previste due ulteriori dilazioni annuali, decise dal Comando Interregionale su proposta del Comando Legione, per esigenze di servizio o motivi personali documentati.
Questo cambiamento punta a consolidare l’esperienza dei Comandanti e a limitare l’eccessiva mobilità, evitando trasferimenti automatici e non ragionati.
Un approccio che riconosce il valore della continuità territoriale e la profonda conoscenza delle comunità locali.
Le Stazioni urbane, particolarmente complesse sotto il profilo operativo, saranno affidate di massima a Ispettori di grado apicale (Luogotenente o Luogotenente Carica Speciale), assicurando una guida esperta nei territori più delicati.
Come sempre, i Comandanti di Legione potranno adattare questi criteri alle specificità locali, mantenendo così la flessibilità operativa necessaria a rispondere dinamicamente alle esigenze di sicurezza.
L’inizio di una nuova stagione per l’Arma
Con le nuove linee guida emanate dal Comando Generale sotto la guida di Luongo, si chiude definitivamente una fase difficile per l’Arma e si apre una nuova stagione di crescita e responsabilità.
La valorizzazione autentica dei Comandanti di Stazione rappresenta un ritorno ai valori fondanti: professionalità, presenza sul territorio e reale attenzione alle persone che ogni giorno rappresentano lo Stato nelle strade e nei paesi d’Italia.
Non più numeri, ma uomini e donne al centro della missione dell’Arma.
Infodifesa è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale
Cosa Aspetti? Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI