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L’UFFICIALE DELLA GDF A LOTITO: “IL CONTROLLO? STAI SERENO”

(di
Vincenzo Iurillo e Marco Lillo) – Il
presidente della Lazio Claudio Lotito è stato intercettato nel novembre del
2011 mentre parla al telefono con il colonnello della Guardia di Finanza Fabio
Massimo Mendella (poi
arrestato due volte in pochi mesi con l’accusa di corruzione per due separate
vicende napoletane) di una ‘verifica’ di tipo fiscale che era in corso in quel
momento su una controllata della Società Sportiva Lazio Spa. 

La telefonata,
nella quale è citato dai due interlocutori anche ‘Vito’, cioé il generale Bardi,
pure lui indagato per rivelazione di segreto di ufficio nella medesima indagine
che ha portato all’arresto di Mendella, è stata annotata e sintetizzata nel suo
contenuto dalla Digos di Napoli in un’informativa del 29 luglio del 2014,
allegata all’ordi – nanza di arresto per Mendella. Su delega del procuratore
aggiunto Vincenzo Piscitelli e del sostituto Henry John Woodcock, la Digos nel
luglio scorso ha riascoltato tutte le telefonate intercettate nell’inchiesta.
Tra quelle sintetizzate nell’infor – mativa c’è anche quella con Lotito. Pur
non essendo rilevante dal punto di vista penale, la vicenda merita di essere
chiarita, partendo dallo scarno testo del brogliaccio della telefonata n. 1984
intercettata sull’utenza del colonnello Mendella il 21 novembre del 2011:
“Fabio con il presidente Lotito a proposito di una verifica fiscale inerente
l’Iva e la Lazio Marketing. Fabio (Mendella, ndr) lo tranquillizza dicendo che
è un controllo limitato. Emerge che Lotito conosce il Generale Bardi che chiama
confidenzialmente Vito”.
LA
LAZIO marketing è una società con un fatturato di 14 milioni di euro e un utile
di sette milioni realizzato grazie agli introiti del merchandising, delle
sponsorizzazioni e delle pubblicità della Lazio. Il colonnello Mendella è stato
arrestato la prima volta a giugno con l’accusa di concussione per le verifiche
pilotate a beneficio degli imprenditori Giovanni e Francesco Pizzicato. Poi è
stato arrestato di nuovo il 13 ottobre con il collega colonnello Fabrizio
Giaccone per i suoi rapporti con l’imprenditore del settore farmaceutico
Nazario Matachione, accusato tra l’altro di un’assunzione fittizia (per tre
mesi) della moglie di Mendella in una sua farmacia. Nella seconda ordinanza di
arresto si fa cenno all’interroga – torio dell’amministratore delegato della
MSC Crociere, Gabriele Cafiero: “Le attività di verifica presso MSC Crociere
nel 2010 erano ricondotte al colonnello Mendella come responsabile. Mendella mi
chiese di poter avere la disponibilità di una crociera di lì a qualche giorno,
fine ottobre-novembre 2010 perché doveva andare in vacanza (…) così di fatto
Mendella non ha pagato nulla tranne forse le spese a bordo”. Accuse tutte da
verificare che ovviamente non hanno nulla a che vedere con la telefonata del
2011 con Lotito, finita nel brogliaccio agli atti. La conversazione con Lotito
è di difficile interpretazione senza avere a disposizione l’audio o il testo
integrale. I pm napoletani non hanno disposto nessun accertamento e non resta
che rivolgersi ai diretti protagonisti. Il Comando Generale della Guardia di
Finanza non ha sentito l’esigenza di rispondere in modo preciso alla richiesta
di informazione del Fatto . Dopo aver girato via sms all’ufficio stampa la
sintesi del brogliaccio ci attendevamo una replica alle nostre due domande
banali: cosa era e che fine ha fatto il controllo sulla Lazio Marketing? Se il
Comandante generale Saverio Capolupo avesse voluto rispondere, non sarebbe
stato difficile chiedere una relazione precisa ai suoi sottoposti su
quell’acces – so del novembre 2011. Evidentemente al Comando Generale pensano
che non sia un loro dovere tranquillizzare i contribuenti comuni, che non
conoscono nessun generale ‘Vi – to’, su una vicenda in cui un colonnello della
Guardia di Finanza, appena arrestato due volte per corruzione, tranquillizza al
telefono il presidente di una società oggetto di un accesso.
PER
FORTUNA, a differenza della Guardia di Finanza, il presidente Claudio Lotito
risponde con grande trasparenza e non ha difficoltà a offrire la sua versione
dei fatti. “Sono passati tre anni e non è facile ricordare nel dettaglio. Noi
abbiamo avuto un accesso della Guardia di Finanza nella società Lazio
Marketing, controllata al 100 per cento dalla S.S. Lazio Spa. Attenzione –
precisa Lotito – era un accesso e non una verifica. I finanzieri hanno detto:
‘Ci serve la documentazione di ‘Lazio Marketing & Communications Spa’ e noi
l’abbiamo consegnata. C’è anche un verbale”. E la telefonata a Mendella? “Lei
deve sapere – spiega Lotito – che quando nel 2005 feci per la S.S. Lazio Spa la
transazione con l’Agenzia delle Entrate per chiudere il contenzioso della
squadra mi sono impegnato a pagare 6 milioni di euro all’an – no, che pago
persino in anticipo. Nella transazione è prevista una verifica ogni anno, a
marzo, da parte dell’Agenzia delle Entrate su tutti gli aspetti fiscali. Per
questa ragione quell’acces – so ci sembrò un fatto un po’ strano e così
telefonai. Questi erano venuti, si erano presi le carte sull’Iva corrente, mese
per mese, e noi volevamo sapere poi cosa era successo. Ricordo che chiesi al
Comando Generale: ‘Chi è il comandante che si occupa di questo accesso?’. E mi
dissero che era questo Mendella. Per questo l’ho chiamato anche se non lo
conoscevo. Gli chiesi: ‘Come è andata a finire quella cosa dell’Iva sulla Lazio
marketing?’. Lui mi disse di stare tranquillo. Io risposi grazie e arrivederci.
Tutto qua”.
E QUEL
RIFERIMENTO a‘Vito’? Per caso era stato Bardi a consigliare Lotito di chiamare
Mendella? Il presidente della Lazio nega anche se non ricorda chi fosse stato
al Comando a metterlo in contatto con il colonnello Mendella. Fonti vicine a
Bardi fanno sapere: “Il generale non si è mai occupato di verifiche alla
Lazio”.
tratto dal fatto quotidiano

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