Difesa

Il generale Abagnara nuovo comandante UNIFIL: l’Italia si conferma potenza di pace nel cuore del Medio Oriente


L’Italia al comando: una conferma internazionale

Il generale di divisione Diodato Abagnara è stato nominato comandante della missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) dal segretario generale dell’ONU António Guterres. La designazione giunge in un momento cruciale per il Libano meridionale, area teatro di crescenti tensioni tra Israele ed Hezbollah, e rafforza ulteriormente il ruolo strategico dell’Italia nella stabilizzazione internazionale.

L’Italia, da anni alla guida del Settore Ovest di UNIFIL, vede ora un proprio alto ufficiale al comando dell’intera missione. Abagnara subentra al tenente generale spagnolo Aroldo Lázaro Sáenz e sarà incaricato di garantire l’attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, assicurando il rispetto del cessate il fuoco e sostenendo il consolidamento delle Forze Armate Libanesi (LAF).


Il curriculum

Originario di Avigliano (Basilicata), Abagnara è un ufficiale di comprovata esperienza. Già comandante del Settore Ovest di UNIFIL tra il 2018 e il 2019, ha ricoperto importanti incarichi presso lo Stato Maggiore della Difesa, tra cui quello di consigliere diretto del capo di stato maggiore. Ha inoltre gestito attività di dialogo militare interforze e coordinamento con le autorità libanesi, dimostrando visione strategica e profonda conoscenza del teatro operativo.


Le reazioni: orgoglio e consapevolezza

Alla notizia della nomina, non sono tardati ad arrivare i commenti dalle istituzioni italiane. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha parlato di “un incarico di grande responsabilità in una regione cruciale”, che rappresenta “un ulteriore riconoscimento dell’importanza dell’Italia nella comunità internazionale”.

Il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, ha espresso le sue congratulazioni sottolineando come si tratti di “un prestigioso incarico che conferma la credibilità internazionale dell’Italia e il suo costante impegno per la pace e la stabilità in un’area strategica”.

Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito la nomina “una conferma del valore del nostro contributo alla sicurezza del Medio Oriente”, sottolineando la fiducia della comunità internazionale nel nostro Paese.


Orgoglio lucano: Avigliano saluta il suo generale

Il successo del generale Abagnara ha avuto risonanza anche nella sua città natale, Avigliano, in provincia di Potenza. Il sindaco ha espresso pubblicamente il sentimento di orgoglio della comunità, parlando di “nomina simbolica e civile, che onora l’intero territorio”.


Il paradosso della pace armata

La nomina del generale Diodato Abagnara al comando di UNIFIL è motivo di orgoglio nazionale e simbolo del prestigio italiano nelle missioni internazionali. Ma dietro l’onore, si cela una realtà operativa gravemente contraddittoria.

Come denunciato dal ministro della Difesa Guido Crosetto e rilanciato dal generale Luciano Portolano, attuale Capo di Stato Maggiore della Difesa, i caschi blu operano con regole d’ingaggio limitate, del tutto inadeguate rispetto alle minacce sul terreno. La missione ha il compito, tra gli altri, di garantire il disarmo delle milizie irregolari, ma è priva di poteri concreti per farlo davvero.

È il paradosso di una “missione di pace” che deve affrontare tensioni sempre più militari, ma con le mani legate. Un’asimmetria pericolosa che non solo mina l’efficacia della missione, ma espone il personale militare a rischi crescenti, riducendo l’azione internazionale a un fragile simbolismo.

Se la comunità internazionale non fornisce a UNIFIL gli strumenti adeguati per far rispettare la risoluzione 1701, il comando affidato all’Italia rischia di trasformarsi in una leadership senza leva operativa. Il tempo delle strette di mano e dei proclami è finito: servono mandati chiari, poteri reali e regole d’ingaggio proporzionate al contesto.

Perché la pace non si difende solo con la bandiera.

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