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I VARESINI CON LA POLIZIA “CI TUTELANO CON STIPENDI DA FAME. FIRMIAMO PER L’UNIFICAZIONE”

Meno
sprechi, più sicurezza, più risorse per le forze dell’ordine: i varesini
accanto alla polizia di Stato. E il Sap (sindacato autonomo di polizia) fa il
pieno di firme.

In
500 circa hanno deciso infatti di aderire alla campagna di raccolta firme
lanciata dal Sap in tutta Italia: ieri il camper del sindacato è rimasto in
piazza Monte Grappa sino alle 15. Cinquecento firme in cinque ore: il 60% di chi
ha scelto di sostenere il progetto non porta la divisa.
Due
parole con alcuni dei firmatari che si sono avvicendati al banchetto davanti al
camper.
«Perché
firmo? Perché se lo meritano – racconta Maria, pensionata di 70 anni, carta
d’identità alla mano – Se ho ben capito qui si tratta di unire le forze di
polizia in un’unica realtà, tagliando un sacco di costi, e recuperando fondi da
destinare a loro. Che rischiano la pelle per 1.200 euro al mese. Non chieda
perché io firmo; chieda perché a chi non lo fa».
«Un
carrozzone inutile»
In
piazza Monte Grappa ieri c’era il segretario provinciale del Sap Francesco
Coppolino, con lui anche il segretario aggiunto del Sap Carlo Corazzari e
il vice segretario Antonio D’Acierno. «Sette forze di polizia, cinque
dello Stato e due degli enti locali sono un carrozzone che le famiglie italiane
non possono più permettersi» spiega Cozzolino.
«Costi
enormi che vanno tagliati – aggiunge – Meglio una polizia unita, migliorando
l’utilizzo delle risorse umane, e tagliando i costi amministrativi del 60%. Una
gestione coordinata, con più sicurezza, e maggiori fondi da destinare alle
dotazioni di servizio, ai mezzi che utilizziamo, alle divise». «Ha ragione –
dice Giorgio Sangeletti, 51 anni – Queste persone rappresentano lo
Stato. Viene chiesto loro di garantire sicurezza ai cittadini rischiando in
proprio e con sempre meno mezzi a disposizione. Nella migliore delle ipotesi
vengono insultati o malmenati. Anche a Varese, basta soltanto vedere cosa è
successo ultimamente».
«Ubriachi
che prendono a pugni o mordono le forze dell’ordine arrivate perché chiamate
dai cittadini”. Laura, 35 anni, guarda il figlio nel passeggino: “Anche lo
sciopero collettivo che era stato annunciato qualche mese fa l’ho considerato
giusto. La Stato tutela i cittadini. Loro sono Stato e ci tutelano con stipendi
da fame. L’altro Stato, quello da poltrona, invece destina alle loro dotazioni
una miseria, mentre stanzia cento milioni di euro per gli immigrati. Non voglio
essere additata come razzista. Dico però che le risorse andrebbero distribuite
molto, ma molto diversamente».
Coppolino,
tra l’altro, ha fatto il punto della situazione a Varese: «Ogni collega che
viene trasferito o va in pensione non viene rimpiazzato – spiega il segretario
provinciale del Sap – A Luino entro il 31 dicembre ci saranno 13 uomini in
meno. E tra un anno Varese sarà nelle stesse condizioni».
«Emergenza
Expo»
D’Acierno
introduce il tema Malpensa: «Con Expo 2015 saremo in piena emergenza – Serve un
ampliamento dell’organico di almeno un centinaio di poliziotti e almeno altri
20 mezzi, per gestire la situazione».

Carlo
Ramanelli, 67 anni, ascolta e commenta: «Sa qual è il problema? È che loro,
alla fine, ce la faranno in qualche modo. Nonostante tutto, per spirito di
servizio. E quelli a Roma continueranno a fregarsene. Per questo voglio
firmare».

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