Editoriale

Giubbotti antiproiettile scaduti: per l’Arma il problema non esiste ma le foto parlano da sole

“Nel corso di una recente intervista radiofonica, è stata diffusa la notizia che i Carabinieri svolgerebbero il loro servizio indossando giubbetto antiproiettile scaduti di validità e che le dotazioni attuali non sarebbero sufficienti a soddisfare il fabbisogno complessivo.” È quanto si legge in una nota del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri sull’articolo sui giubbotti scaduti pubblicato da Infodifesa.it.

“Al riguardo – prosegue la nota – si precisa che il dato è destituito di ogni fondamento poiché nessun giubbetto scaduto di validità viene impiegato nello svolgimento dei servizi d’istituto, e tutti quelli attualmente utilizzati sono stati sottoposti alle prescritte prove di effcienza balistica a cura degli Enti certificatori.

Inoltre – conclude la nota – con riferimento alle dotazioni, l’Arma dei Carabinieri ha una disponibilità effettiva di oltre 33.000 manufatti (eccedenza del 29% aspetto alla consistenza prevista) e alcompletamento delle consegne già previste per l’anno in corso, verrà raggiunto un numerico di oltre 38.000 dispositivi (più del 38 % rispetto alla previsione organica).

Immediata la replica del Sindacato dei Militari:

Nei giorni scorsi abbiamo sollevato il problema della scadenza della validità dei giubbotti antiproiettile (GAP) in dotazione al personale dell’Arma dei Carabinieri e oggi apprendiamo che secondo i vertici della Benemerita non ci sarebbe alcun problema. Bene, se lo dice l’Arma non abbiamo alcun motivo di non credergli.

Non commentiamo le dichiarazioni e i dati sciorinati dall’Arma sulle migliaia di giubbotti che avrebbe nelle sue disponibilità ma prendiamo atto, con soddisfazione, del fatto che subito dopo il nostro intervento sono stati disposti controlli ispettivi presso ogni reparto e, in queste ore, sono in distribuzione i nuovi giubbotti in sostituzione di quelli scaduti.

Riguardo alla scadenza dei GAP fu proprio l’ex Ministro della difesa, Roberta Pinotti, rispondendo ad una specifica interrogazione, ad affermare che: “Nel merito si sottolinea che i GAP hanno una prima scadenza a 5 anni dalla data di fabbricazione, superati i quali si provvede, con cadenza biennale, a verificarne l’eventuale ulteriore impiegabilità in relazione al mantenimento dei requisiti di protezione balistica originali; sicché, statisticamente, la loro vita operativa varia dai 7 ai 9 anni dalla data di produzione.”, pubblichiamo alcune foto dove si vede chiaramente che l’anno di fabbricazione è il “2008”, mese di “FEBBRAIO”.

Vogliamo ricordare, solo per la cronaca, che l’ex Ministro Pinotti, sempre nella stessa risposta dichiarò anche che “i carabinieri hanno avviato l’iter per l’acquisizione nel corso del 2016 di n. 2.000 GAP, (costo stimato di 2,5 milioni di euro), con i quali procedere al ripianamento di quelli che potrebbero non superare la verifica periodica ed essere quindi dichiarati fuori uso”.

Siccome siamo convinti che la sicurezza degli operatori viene prima e a prescindere da ogni altra considerazione attendiamo fiduciosi la pubblicazione dei certificati di prova balistica rilasciati all’Arma dei Carabinieri dall’Ente certificatore (accreditato presso ACCREDIA) per ciascuno dei giubbotti antiproiettile fabbricati prima del mese di febbraio 2014, che sono ancora utilizzati dal personale.

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