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Forze armate e di Polizia, nuovi limiti di età: concorsi fino a 40 anni, in arrivo 5 mila assunzioni

La proposta di legge

Alzare l’età obbligatoria per l’accesso nelle forze armate, così da permettere a più cittadini di partecipare ai concorsi. Questo è l’obiettivo alla base della proposta di legge su cui stanno lavorando il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il presidente della commissione Difesa alla Camera, Nino Minardo, che è anche il primo firmatario. Una soluzione che permetterebbe a migliaia di disoccupati di intraprendere la carriera militare, entrare in polizia, carabinieri o vigili del fuoco. La norma, già pronta per essere presentata tra alcuni giorni alla commissione della Camera, nel dettaglio, prevede l’ampliamento del range di età di partecipazione, e quindi di possibile assunzione, per i concordi di ufficiali e sottufficiali.

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Le nuove assunzioni

Durante il governo Draghi, in realtà, era già stata approvata una legge che dà il via alla rivoluzione del sistema di assunzioni nelle forze armate. In pieno periodo di guerra, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, è stata approvata la revisione, in senso riduttivo, delle dotazioni organiche del personale militare e civile della Difesa al 2024. È così che fin da subito potranno aprirsi 5 mila nuovi posti di lavoro per giovani under 30. Vogliamo «dare una risposta a chi ha perso il lavoro – ha spiegato Minardo – e non riesce a trovarne un altro in un momento difficile come quello che stiamo vivendo».

Le nuove età

Per entrare nell’esercito, nei carabinieri, in polizia o nei vigili del fuoco, oggi il limite di età è compreso tra 24 e 28 anni a seconda della forza scelta. La proposta presto in discussione alla commissione Difesa della Camera, invece, propone di:

– passare da 24 a 30 anni per i volontari in ferma prefissata;

– aumentare da 28 a 30 anni il limite per i volontari in ferma prefissata triennale;

– far salire da 29 a 30 anni l’età per i volontari in ferma annuale, in servizio o in congedo, e per i volontari in ferma prefissata iniziale in congedo;

– passare da 25 a 30 anni per partecipare ai concorsi nelle carriere iniziali di polizia e vigili del fuoco;

– aumentare da 24 a 30 anni il limite per l’accesso alla carriera iniziale nei carabinieri;

– infine, far salire fino a 40 anni l’età massima dei partecipanti ai concorsi per il personale ufficiale, sottufficiale e graduati delle forze armate.

Le reazioni

Non tardano ad arrivare le prime reazioni da sindacati e associazioni di categoria. «La questione è di assoluta rilevanza – afferma Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria – e investe basilari principi di diritto, su cui si è recentemente pronunciata anche la Corte di Giustizia dell’Unione europea, come il generale divieto di discriminazione e di disparità di trattamento, ma impatta anche sull’efficienza e l’efficacia operativa dei Corpi interessati, così come su non secondari aspetti di natura previdenziale». Il sindacato ha rivolto anche una richiesta scritta diretta ai ministri interessati, avvertendo che «su materie che investono contemporaneamente sia la sicurezza nazionale sia quella dei cittadini, sempre più messa a repentaglio nelle nostre città e nelle carceri, crediamo che non si possa incedere con provvedimenti parcellizzati e assunti nel chiuso delle stanze dei decisori di turno. È indispensabile aprire un confronto complessivo per un compiuto percorso riordinamentale che, anche correggendo gravi errori del passato, rafforzi l’efficienza delle forze dell’ordine e armate e, nel contempo, consenta alle donne e agli uomini in divisa di avere garanzia di dignitosi trattamenti previdenziali pure attraverso la rivalutazione dei coefficienti di trasformazione e l’avvio della previdenza integrativa».

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