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Discoteche chiuse da domani in tutta Italia. Mascherine obbligatorie la sera nei luoghi della movida

Discoteche chiuse da domani in tutta Italia e mascherine obbligatorie la sera nei luoghi della movida. La decisione arriva dopo una riunione con i governatori in base al Dpcm del 7 agosto e alla nuova ordinanza del ministro Roberto Speranza. “Sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”, recita l’ordinanza alla firma del ministro, che dice: “Diamo un segnale al Paese che bisogna tenere alta l’attenzione. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza”.

Gli oltre 600 contagi di ieri, la crescita costante dei numeri, i ragazzi ricoverati in condizioni severe spaventano il governo. Che ha deciso di non aspettare oltre. E, nella riunione con i governatori convocata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, ha concordato di chiudere da domani discoteche e qualsiasi luogo dove si tengono serate danzanti, dalle sale da ballo ai lidi. Il governo ha fatto venire meno la deroga al Dpcm che ha finora consentito ai presidenti di Regione di aprire le discoteche. 

“Restiamo uno dei Paesi più sicuri al mondo per la sicurezza sanitaria; questa condizione non è casuale ma figlia dei sacrifici che abbiamo fatto e che vanno difesi. Ora è il momento di andare avanti ma limitando al massimo le attività che presuppongono contatti fisici e assembramenti incontrollabili – dice il ministro  per gli Affari regionali Francesco Boccia – Utilizziamo il passaggio parlamentare del dl agosto per ristorare le attività che subiranno perdite”

Contributi agli operatori

Ai gestori dei locali, così come era stato prospettato dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli qualche giorno fa, verrà fornito un sostegno economico.  Sul tavolo per il momento ci sono 100 milioni di euro. “Il danno atteso dalla chiusura delle discoteche è grosso ma non vedo alternative, serve maggiore attenzione per evitare di tornare ai dati di marzo – ha detto Patuanelli – Faremo il possibile per dare un sostegno economico alle attività che avranno delle perdite, trovando delle poste di ristoro specifiche anche nel dl agosto”.

Mascherine obbligatorie all’aperto

Il confronto non è stato facile. Alcuni governatori hanno fatto resistenza chiedendo di procrastinare la chiusura almeno di una settimana,
Non solo: a preoccupare è in generale tutta la movida, luoghi di ritrovo, piazze, locali. Per questo il governo ha deciso di imporre l’obbligo di mascherina all’aperto in qualsiasi luogo dove possono formarsi assembramenti, dalle 18 alle 6 del mattino.

I ministri Speranza e Boccia avevano già avvertito i governatori che appena 48 ore fa avevano chiesto di non adottare alcun provvedimento lasciando alle singole Regioni la responsabilità di prendere misure più restrittive come hanno fatto Stefano Bonaccini e Luca Zaia in Emilia-Romagna e Veneto disponendo che si potesse ballare solo con la mascherina e con i locali a capienza dimezzata.

Fino ad oggi solo Calabria e Basilicata hanno chiuso le discoteche, gli atri hanno ceduto alle istanze dei gestori dei locali che a luglio e in questi primi 15 giorni di agosto hanno cercato di riprendersi dopo il lungo lockdown con incassi di tutto rispetto. Ma la curva è in netto peggioramento e la priorità del governo è assicurare la riapertura delle scuole tra meno di un mese in sicurezza. Ancora ieri il coordinatore del Cts Agostino Miozzo e l’assessore regionale alla Salute del Lazio D’Amato avevano sollecitato interventi del governo. Che con tutta probabilità arriveranno nel pomeriggio. Quella di stasera potrebbe essere l’ultima serata danzante dell’estate.

di ALESSANDRA ZINITI
Intanto il Silb (sindacato italiano locali da ballo) fa i conti con preoccupazione. Col nuovo stop all’orizzonte per le discoteche “sono a rischio quattro miliardi di euro”. A tanto ammonta infatti il fatturato annuale di questi esercizi in Italia. “Ad oggi solo il 10% dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo”, dice Gianni Indino, presidente del Silb Emilia-Romagna. Dal governo, aggiunge, “finora non è arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori”.

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