Avvocato Militare

Dalla caserma al palcoscenico senza permesso: salato verdetto della Corte dei conti per il Brigadiere-rockstar

(di Avv. Umberto Lanzo)

La Sezione Giurisdizionale per la Regione Sardegna della Corte dei conti ha condannato un Brigadiere Capo dei Carabinieri a risarcire 18.487 euro all’amministrazione di appartenenza per aver svolto attività professionale esterna non autorizzata nel periodo 2013-2020.

L’attività contestata e il procedimento

Il sottufficiale, in servizio presso il Nucleo Investigativo Provinciale Carabinieri di Sassari, ha svolto attività di cantante solista e leader del gruppo musicale “Queen in Rock” percependo compensi che, secondo la normativa vigente, avrebbero dovuto essere preventivamente autorizzati e, in mancanza di autorizzazione, riversati all’amministrazione.

La notizia di danno è pervenuta alla Procura Regionale a seguito di specifica denuncia della Guardia di Finanza, Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Sassari, del 22 gennaio 2021. Le verifiche condotte hanno documentato 115 eventi musicali, di cui 95 retribuiti, oltre a un’attività di procacciamento di affari per una ditta operante nel settore della chirurgia estetica.

La normativa violata e le conseguenze

Il quadro normativo di riferimento include l’art. 53 del D.Lgs. n.165/2001 e gli articoli 894, 895 e 896 del Codice dell’Ordinamento Militare (D.Lgs. n.66/2010), che prevedono l’obbligo di preventiva autorizzazione dell’amministrazione per l’espletamento di attività extra-istituzionali.

La Corte ha ritenuto dimostrato che “l’attività esterna è stata svolta nella piena consapevolezza che essa avesse a tutti gli effetti natura libero professionale”, considerando anche che il convenuto era già stato sottoposto a procedimento disciplinare nell’anno 2019 con l’irrogazione della sanzione della consegna per giorni 3.

La sentenza e la quantificazione del danno

Il danno è stato imputato a titolo di dolo, senza applicazione del potere riduttivo, e quantificato esattamente come segue:

  • Anno 2013: euro 725,00
  • Anno 2014: euro 267,50
  • Anno 2015: euro 287,50
  • Anno 2016: euro 880,50
  • Anno 2017: euro 4.215,00
  • Anno 2018: euro 4.392,00
  • Anno 2019: euro 7.220,00
  • Anno 2020: euro 500,00

Per un ammontare complessivo di euro 18.487,00, da intendersi già rivalutato e gravato degli interessi legali dalla data di pubblicazione della sentenza fino al soddisfo.

La Corte ha precisato che le somme eventualmente già recuperate dall’amministrazione dovranno essere scomputate in sede di esecuzione della sentenza.

Quando la passione costa più del guadagno

Resta da chiedersi se un sistema normativo che penalizza così duramente chi coltiva un talento artistico al di fuori dell’orario di servizio non meriti una revisione. Il Brigadiere, pur avendo commesso un’irregolarità formale, ha di fatto contribuito alla vita culturale del territorio attraverso la sua musica, senza che vi siano evidenze di un effettivo pregiudizio al servizio istituzionale. Una normativa più flessibile che permetta ai pubblici dipendenti di esprimere le proprie capacità artistiche, magari con procedure autorizzative semplificate, potrebbe forse meglio contemperare le esigenze di trasparenza con il diritto all’espressione personale dei talenti individuali. Per ora, al Brigadiere-rockstar non resta che pagare un conto decisamente più salato degli applausi ricevuti.

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