Curiosità

Chi sono i latitanti italiani di massima pericolosità

Con l’arresto dello stragista e leader di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, è sceso a quattro il numero dei ricercati considerati di massima pericolosità. Qualcuno è in fuga solo da qualche anno, mentre in un caso le ricerche vanno avanti dal 1997.

Attilio Cubeddu, Giovanni Motisi, Renato Cinquegranella e Pasquale Bonavota. Sono questi i criminali italiani che il ministero dell’Interno considera di massima pericolosità e risultano ancora in fuga. Nella lista compariva anche il boss Matteo Messina Denaro, arrestato lunedì. Quest’ultimo era il criminale ricercato da più tempo (1993). Ora la persona in fuga da più anni risulta Attilio Cubeddu: gli inquirenti sono sulle sue tracce dal 1997. Ecco perché il ricercato e gli altri latitanti sono stati inseriti in questa lista.

“Come ti chiami?”, gli hanno chiesto i carabinieri. “Sono Matteo Messina Denaro”

Attilio Cubeddu

Nato ad Arzana, in provincia di Nuoro, nel 1947, ha fatto parte dell’Anonima sequestri e risulta latitante da quando ha cinquanta anni. Nel 1997 approfittò di un permesso premio per non rientrare nella Casa Circondariale di Badu e Carros (Nuoro), dove era detenuto per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. Tra i reati che gli vengono contestati, c’è quello di aver partecipato ai rapimenti di Patrizia Bauer e Ludovica Rangoni Machiavelli, due ragazze bolognesi rapite a distanza di pochi mesi l’una dall’altra nel 1993, nonché al sequestro dell’imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini nel 1997. Quest’ultimo definì Cudeddu il suo carceriere “più cattivo”. Non si sa se il latitante sia ancora vivo: negli anni si è fatta strada l’ipotesi che sia stato ucciso per una storia di soldi.

Giovanni Motisi

Nato il primo gennaio del 1959, è ricercato dal 1998 e deve scontare l’ergastolo per omicidio, strage e associazione di tipo mafioso. Considerato il killer di fiducia di Totò Riina, è diventato negli anni il capo dell’omonimo clan dopo la morte dello zio, nonché uno dei più potenti capi mafiosi di Palermo. È stato visto l’ultima volta nel 1999 durante la festa di compleanno della figlia. Tra le ipotesi, c’è quella che abbia cercato e trovato riparo in Francia.

Renato Cinquegranella

Classe 1949, si tratta del più anziano nella lista dei ricercati italiani di massima pericolosità. Latitante dal 6 ottobre 2002, deve rispondere tra l’altro di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione. Originariamente legato alla ‘Nuova Famiglia’, storici rivali della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, è accusato tra l’altro dell’omicidio di Giacomo Frattini, soldato della Nco, torturato, ucciso e fatto a pezzi nel gennaio dell’82, e del massacro del capo della Mobile Antonio Ammaturo e del suo autista, Pasquale Paola, ‘firmato’ nel luglio dello stesso anno dalle Brigate Rosse. L’episodio confermò l’esistenza di un ‘patto scellerato’ tra le Br e i capi-zona della camorra del centro di Napoli.

Pasquale Bonavota

Nato il 10 gennaio 1974 a Vibo Valentia, è ricercato dal 2018, anno in cui si è dato alla macchina dopo una condanna in primo grado nel processo ‘Conquista’. È considerato l’attuale mente della cosca di ‘ndrangheta omonima, considerata tra le più potenti e temute dopo quella Mancuso a Vibo Valentia. In uno degli ultimi report ‘Mafie nel Lazio’ si legge che il latitante è stato in grado di estendere gli affari dell’organizzazione a Roma e sua sarebbe la prima ‘locale’ autonoma della criminalità calabrese nella capitale. I Bonavota hanno interessi ben avviati anche in Liguria, Piemonte e all’estero.

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