Polizia Penitenziaria

Chi sono gli uomini del Nic, gli agenti che hanno catturato Johnny lo zingaro

Con quella di Giuseppe Mastini, alias Johnny lo zingaro, il Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria ha raggiunto quota 100 nella cattura di evasi latitanti. Istituito 13 anni fa con il decreto ministeriale del 14 giugno 2007, il Nic è un servizio di polizia giudiziaria per il contrasto di reati commessi in ambito penitenziario o direttamente collegati a esso: criminalità organizzata, terrorismo, crimini contro la Pubblica Amministrazione, abusi interni, sono gli ambiti di competenza degli uomini del Nucleo che svolge tutte le attività investigative alle dipendenze dell’Autorità Giudiziaria.

Dalla sua nascita a oggi sono aumentati i fronti operativi, le attribuzioni e i compiti investigativi affidati al servizio, in seguito anche al dm del 28 luglio 2017, che ne ha riorganizzato struttura, funzioni e articolazioni territoriali. Nel tempo il Nic è divenuto il perno del coordinamento, in ambito penitenziario, di tutte le indagini di polizia giudiziaria riguardanti la criminalità organizzata e il terrorismo anche internazionale.

Attualmente ne fanno parte complessivamente 177 elementi, 53 presso la sede centrale e 124 nei nuclei regionali: sono 21 le unità di personale femminile. La sua metodologia di lavoro, valorizzando peculiari attitudini del Corpo di Polizia penitenziaria, si basa su tecniche di osservazione, controllo, vigilanza e sorveglianza funzionali al corretto esercizio dei compiti di prevenzione e repressione.

Dal 2007 al 2020 alle sedi centrali e regionali del Nic sono state conferite, dalle varie Autorità Giudiziarie, oltre mille deleghe di indagine, in grande maggioranza assegnate dalle Dda eseguiti più di 800 arresti e misure cautelari e condotto circa 8.500 operazioni di polizia giudiziaria. Per le sue competenze il Nic, partecipa stabilmente, in rappresentanza del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, alle riunioni del Comitato analisi strategica antiterrorismo.

Nel 2019, in particolare, sono stati raggiunti risultati tra i più importanti della storia del Nic: 546 operazioni eseguite – 38 in codelega con altre forze di polizia – oltre 50 kg di stupefacente sequestrato, 69 detenuti espulsi su segnalazione del Nucleo, 333 reati perseguiti e 225 persone denunciate. Inoltre, spiccano gli oltre mille controlli di prevenzione e sicurezza per rischio radicalizzazione con 1226 detenuti controllati.

Nel giorno del 13esimo anniversario del Nic, lo scorso giugno, il comandante del Nucleo, Augusto Zaccariello, sottolineò come “i risultati investigativi, in questi tredici anni, sono stati il frutto di un lavoro di una squadra composta da un insieme di persone, sia in sede centrale sia nelle sedi regionali, che svolge il proprio servizio con amore, umiltà, tenacia, equilibrio, dedizione e lealtà”.

“Il Nic – aggiunse – ha dimostrato le proprie capacità nei fascicoli di indagine, nelle ore di investigazione e nelle aule di giustizia e ha costruito la sua storia e la sua immagine nei rapporti di leale collaborazione con l’Autorità giudiziaria, nei delicati e particolari servizi di polizia giudiziaria a cui è stato chiamato a operare e nei risultati ottenuti. Le investigazioni affidateci dalle Autorità Giudiziarie, che hanno riguardato principalmente le diverse consorterie mafiose e terroristiche, hanno consentito Nucleo investigativo centrale di collocarsi a pieno titolo in un ambito di intervento insostituibile, per gli interessi primari dell’Amministrazione della Giustizia e dell’Amministrazione penitenziaria”.

Anche il capo del Dap Bernardo Petralia, sempre per il 13esimo anniversario del Nic, aveva voluto sottolineare che “in ogni occasione in cui ho avuto modo di avere a che fare con il lavoro svolto dalle donne e dagli uomini del Nucleo non mi è sfuggita la cura e l’efficacia delle investigazioni, in particolare, di quelle in materia di criminalita’ organizzata e terrorismo in ambito penitenziario”. 

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