Calciatore deride la polizia e insulta Meloni e Salvini sui social. La società lo caccia. Arrivano le scuse: «Non volevo offendere»
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Caso Ibii Ngwang: L’attaccante si scusa dopo le dichiarazioni controverse
Il calciatore camerunense della Cluentina Calcio ha espresso profondo rammarico per il video offensivo diffuso sui social, costato caro alla sua carriera.
Le scuse ufficiali dopo la bufera mediatica
“Non volevo offendere l’Italia e gli italiani che mi hanno accolto con solidarietà e amicizia, né il ministro Salvini, la presidente Meloni o la polizia”, ha dichiarato Domingue Ibii Ngwang, attaccante camerunense di 27 anni fino a pochi giorni fa in forza alla Cluentina Calcio. Il filmato che lo ha messo nei guai, girato davanti alla questura di Macerata, è stato rilanciato sui social dal leader della Lega accompagnato da un commento secco: “Ci mancava questo idiota”.
Il contenuto del video incriminato
Nel filmato in questione, Ngwang appare con cappuccio alzato, cappellino e occhiali scuri. Alle sue spalle due volanti della polizia. “Salvini, vedi questa macchina? Io la vendo a 50 centesimi”, dice, indicando un’auto della polizia parcheggiata davanti alla questura. Non si ferma qui e prosegue con allusioni sessiste verso la premier e la sua famiglia: “Melò, ho saputo che hai una bella figlia… io sono negro, bello figo, con mio fratello bello figo”. Il video si conclude con affermazioni provocatorie: “Mangiamo gratis, dormiamo gratis, non paghiamo l’affitto e poi sco**** le ragazze italiane.”
Le conseguenze e il tentativo di spiegazione
La società marchigiana ha immediatamente rescisso il contratto con il calciatore, che è stato anche denunciato per vilipendio. Nel tentativo di rimediare, Ibii Ngwang ha spiegato che le sue parole sono “il frutto, ingenuo di una serata di festa trascorsa in allegria insieme ad amici sia italiani che stranieri in cui ci siamo lasciati andare un po’ troppo. In realtà non volevo offendere nessuno”.
La giustificazione del calciatore
“Ho commesso una gravissima ingenuità citando il brano di un artista rap”, ha proseguito il calciatore, “la mia unica intenzione era quella di ribaltare i luoghi comuni secondo i quali noi immigrati viviamo qui a sbafo, senza pagare godendo solamente di benefici: non è così”, ha assicurato, “e, chi mi conosce, sa che la mia storia personale è lontana anni luce da uno stile di vita parassitario”.
Il calciatore si dice ora “profondamente rammaricato per le conseguenze provocate dalle mie dichiarazioni espresse nel video che, purtroppo, è stato diffuso nella rete con una eco che non mi aspettavo” e spera che “il comportamento onesto e leale che da sempre mi contraddistingue riesca a cancellare tutto ciò che di brutto ho espresso nel video”.
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