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Bufera dopo interrogazione on. Cirielli sul sequestro della Stazione Carabinieri di Piacenza. Procura Generale chiede informazioni. “Interrompere la «spettacolarizzazione degli atti giudiziari»”

La procura generale ha chiesto informazioni alla procura della Repubblica di Piacenza per rispondere all’interrogazione del deputato Edmondo Cirielli (FdI) presentata al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sull’inchiesta che vede coinvolta una decina di carabinieri e il sequestro della caserma Levante.

Il deputato di Fratelli d’Italia, intervenuto subito il 22 luglio, cioè il giorno degli arresti, aveva scritto che « il sequestro di una caserma, oltre ad essere un fatto stravagante e senza precedenti, rappresenta una lesione degli interessi dello Stato. Siamo di fronte, infatti, ad una evidente intromissione nelle funzioni del Governo che, inevitabilmente, avrà ripercussioni anche sugli abitanti di Piacenza, in quanto saranno privati di un importante presidio di sicurezza, per eventuali colpe di taluni carabinieri e non certamente della Istituzione che essi rappresentano e di cui dobbiamo essere orgogliosi». Cirielli aveva anche proposto un esempio: «E’ come se di fronte ad un reato commesso da un pm (cosa che capita non raramente) venisse sequestrata la Procura dove egli presta servizio». Poi, il parlamentare, che è anche uno dei questori della Camera, aveva parlato di interrompere la «spettacolarizzazione degli atti giudiziari».

“Appare surreale – sottolinea nell’interrogazione il deputato Cirielli – il sequestro di una intera stazione dei carabinieri nella misura in cui quest’ultima rappresenta una «istituzione» ed è funzionale all’espletamento di un servizio statuale che è quello di garantire l’ordine e la pubblica sicurezza; al di là delle responsabilità dei singoli che dovranno essere accertate dalle Autorità competenti, una stazione dei carabinieri, nella sua materialità, quale presidio istituzionale di ordine e sicurezza, non può essere considerata prodromica alla commissione di reati, e, pertanto, nel caso di specie, l’intervento ablativo dell’autorità giudiziaria appare all’interrogante essere una stravagante quanto impropria ingerenza nell’assetto organizzativo istituzionale dell’Arma dei carabinieri che rappresenta – come già detto – un presidio statuale irrinunciabile per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica e quindi una vera e propria intromissione del potere giudiziario in quello esecutivo;

d’altro canto, è del tutto evidente, ad avviso dell’interrogante, che solo il potere esecutivo può decidere se chiudere o meno, anche temporaneamente, una caserma dei carabinieri –:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, intendano assumere al fine di:

a) promuovere iniziative ispettive presso la procura della Repubblica ed il tribunale di Piacenza;

b) promuovere quanto prima, non appena ve ne siano i presupposti, il ripristino e l’efficienza della caserma di Piacenza «Levante».

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