Carabinieri

Bologna, accoltella i passanti in pieno giorno: carabiniere lo blocca col taser, ma finisce sotto accusa

Un pomeriggio di paura a Bologna

Bologna, domenica pomeriggio, ore 17:30. In via Matteotti, una tranquilla zona residenziale popolata da famiglie, si è trasformata in teatro di violenza. Un uomo di 28 anni, cittadino marocchino e pregiudicato, ha accoltellato un passante di 42 anni, ferendolo alla schiena e alle gambe. Il ferito, che aveva cercato di proteggere i presenti, è stato ricoverato presso il Pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore. L’aggressore, in evidente stato di alterazione, si aggirava per la piazza alla ricerca di altre vittime, scatenando il panico tra famiglie e bambini.

Controversie e accuse: nel mirino non l’aggressore, ma chi l’ha fermato

Nonostante il salvataggio di numerosi cittadini, il dibattito pubblico si è spostato incredibilmente sul metodo di intervento. Alcuni esponenti politici pare abbiano espresso “preoccupazione” per l’uso del taser, spostando l’attenzione dalla gravità dell’aggressione al comportamento del carabiniere che ha evitato un massacro. Su varie pagine social note per la critica all’operato delle forze dell’ordine, sono comparsi commenti duri contro l’intervento, ritenuto “eccessivo”.

Il paradosso italiano: chi ferma la violenza viene messo sotto processo pubblico

È questo il punto più amaro della vicenda: in Italia, oggi, può accadere che un carabiniere venga criticato per aver salvato delle vite. Mentre un uomo armato si aggira in mezzo a famiglie con bambini seminando il terrore, il dibattito pubblico si concentra non sulla vittima, non sulla violenza brutale, ma sullo “strumento usato” per fermarla. Una deriva pericolosa, dove l’indignazione si sposta dal coltello al taser, e dove chi agisce per proteggere finisce nel mirino di chi, evidentemente, ha smarrito il senso della realtà.

A chiarire l’operato dei militari è stata una nota ufficiale del Comandante del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Bologna, Giovanni Di Nuzzo, che riportiamo integralmente:

«I militari sono intervenuti dopo numerose segnalazioni dei cittadini. Hanno trovato l’uomo ancora in evidente stato di alterazione: l’hanno prontamente immobilizzato con il taser. Il dispositivo è stato particolarmente efficace per bloccarlo immediatamente e scongiurare così ulteriori lesioni ai soggetti presenti sul posto, tra cui numerose famiglie con bambini. L’uomo ha opposto resistenza anche durante la fase di ammanettamento e ha ferito i militari, prima di essere sedato e trasportato al Sant’Orsola, dove si trova in attesa di essere trasportato in carcere».

Domanda finale: davvero vogliamo un Paese in cui chi ci protegge debba giustificarsi per averlo fatto?

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