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Bollette, il governo conferma gli sconti su elettricità e gas

Prolungati gli aiuti contro il caro bollette e introdotte alcune causali per cui particolari reati tributari non sono punibili. Ecco cosa ha deciso il governo guidato da Giorgia Meloni nell’ultimo Cdm.

Le famiglie meno abbienti, numerose o con componenti gravemente malati godranno dello sconto in bolletta ancora per tre mesi. Lo ha deciso il governo nell’ultimo Cdm stanziando 3,8 miliardi di euro e affidando all’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) il compito di rideterminare “le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica”. Attraverso la proroga del bonus sociale, i nuclei con Isee non superiore a 9.530 euro (20mila per le famiglie con almeno quattro figli a carico) o titolari di reddito o pensione di cittadinanza saranno scudati dagli aumenti. Chi ha un Isee tra tra 9.530 e 15mila euro avrà invece sconti fino all’80%.

Arriva l’aggiornamento sulle bollette di Arera

Secondo quanto comunicato da Arera ad upday, il prossimo aggiornamento sulle bollette elettriche per le famiglie in regime di maggior tutela è previsto giovedì 30 marzo. Riguarda quella platea di milioni di clienti che non hanno aderito al regime libero e le cui tariffe sono regolate dall’agenzia. Le bollette per il secondo trimestre dell’anno sono previste in calo visto che il prezzo del gas alla borsa olandese del Ttf è sceso ancora negli ultimi tre mesi, come si vede dal grafico.

Confermati gli sconti sulle bollette del gas

Oltre alla proroga del bonus sociale, per quanto riguarda il gas, viene confermata la riduzione dell’Imposta sul valore aggiunto (al 5% anziché al 10%). Sempre azzerati anche gli oneri generali nel settore gas per il secondo trimestre del 2023. C’è poi un altro annuncio da parte dell’esecutivo. A partire dal primo ottobre e fino al 31 dicembre, ai clienti domestici residenti verrà riconosciuto un contributo mensile (“erogato in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche”) se il prezzo del gas supererà specifiche soglie. Che non sono state però precisate.

Alcuni reati legati al fisco non saranno più punibili

Il governo ha poi introdotto alcune cause di non punibilità per alcuni reati tributari. Tra questi, l’omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità, l’omesso versamento di Iva di importo superiore a 250.000 euro per annualità e l’indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro. Quest’ultimo reato ha un nesso con la fattispecie di alcune presunte truffe riguardanti il Superbonus, su cui il governo ha deciso una stretta. La non punibilità viene garantita solo quando “le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste”.

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