Carabinieri

Ancona piange un suo figlio Carabiniere che si è tolto la vita. UNARMA ASC Marche: è un’ecatombe silenziosa

“E’ un giorno tragico e struggente quello in cui dobbiamo dire addio a un amico,
ancor di più se a portarcelo via sono fardelli che pesano silenziosamente
sull’anima, fino a schiacciare sotto il loro peso quell’anelito di vita che ci spinge ad
andare avanti, sia pur fra mille difficoltà, in questo nostro lavoro delicato e difficile.
E oggi viviamo attoniti un altro dramma, un altro ancora, mentre ci lascia
l’ennesimo collega che… non ce l’ha fatta. Il pensiero corre subito alla sua
famiglia, cui ci stringiamo solidali e commossi, e a questa nostra grande famiglia
dell’intero Comparto sicurezza e difesa, che in un’interminabile ecatombe
silenziosa perde uno dopo l’altro tanti suoi figli”.


Queste le parole di cordoglio espresse in una nota da Paolo Petracca, Segretario
Generale Regionale UNARMA ASC Marche, nel giorno in cui uno dei militari in
servizio ad Ancona, presso la Stazione di Collemarino, si è tolto la vita con l’arma
di ordinanza all’interno della propria auto. Il carabiniere, che non ha espresso le
motivazioni del suo gesto, lascia moglie e un figlio.


“In questi momenti di lutto cercare di capire è necessario, ma purtroppo
drammaticamente tardivo – aggiunge il rappresentante di UNARMA -. Il dolore è
immenso, i dubbi lacerano, il senso di impotenza atterrisce. Specie di fronte a un
fenomeno che fra le Forze armate e di polizia esprime numeri agghiaccianti, con
ben 258 suicidi in 5 anni. Ma sentirsi impotenti equivale a una resa: intervenire
invece si può e si deve, sviscerando e snidando pericoli più subdoli che mai
perché ancora molti si accostano a questa tematica con sospetto, sfiducia,
eccesso di pudore.

Noi, di fronte a tutto ciò, non possiamo che rilanciare forte il nostro appello, perché ogni azione di prevenzione e cura sia messa in campo, senza che nulla resti intentato. Ogni singola vita dei Servitori dello Stato lo merita”.

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