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AMMIRAGLIO DI PAOLA CONSIGLIERE MILITARE DI MATTARELLA? UNA SCONFITTA PER IL POPOLO ITALIANO

Non ci sarebbe niente di cui meravigliarsi se, subito dopo il Suo
insediamento, il nuovo Capo dello Stato Sergio Mattarella nominasse come
Consigliere Militare colui che ricoprì la carica di Capo di Gabinetto
dell’allora Ministro della Difesa Mattarella, l’Ammiraglio Gianpaolo Di Paola.

Considerata la valenza istituzionale dell’incarico, l’Ammiraglio Di Paola
fu con ogni probabilità il “naturale consigliere” del Ministro per le scelte
strategico militare di quegli anni e per le dichiarazioni ufficiali rese nel
tempo dal responsabile del Dicastero. Forse anche per tutto ciò che in quel
periodo fu detto, smentito e poi confermato sull’uso da parte della NATO del munizionamento
dell’Uranio Impoverito (DU) nei Balcani e sulla pericolosità del materiale sui
militari e sulla popolazione civile
. Tasso di rischio peraltro confermato
nel tempo da una mole di documenti tecnico scientifici in particolare di
matrice NATO ed USA e, purtroppo, soprattutto dalle vittime che il DU ha
provocato e provocherà.
Se “l’accoppiata” si ripetesse l’Ammiraglio assumerebbe le responsabilità
di Consigliere del Capo Supremo delle Forze Armate che forse come impegno
prioritario avrà proprio quello di riportare in Italia i due Fucilieri di
Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone che ormai sono in ostaggio
dell’India da ormai tre anni.
Colui che nel marzo 2013 in qualità di Ministro della Difesa con ogni
probabilità ebbe un ruolo determinante per la decisione del Presidente Monti di
rimandare i due Fucilieri di Marina a Delhi, riconsegnandoli in mani ostili. La
stessa persona che ammise in Parlamento (interrogazione 17 ottobre 2012) che la
Difesa fu informata della richiesta indiana di far rientrare in acque
territoriali indiane l’Enrica Lexie con a bordo i due marò con tutte le
conseguenze a cui oggi possiamo assistere. Un assenso forse dato allora anche
per cautelare possibili impegni Italia / India presi negli anni a precedere
anche e soprattutto in ambito Difesa.
Se quanto
ipotizzato accadesse chi ne uscirà sconfitto da questa storia è proprio il
popolo italiano
 ed in particolare i militari italiani in
giro per il mondo per garantire la sicurezza internazionale, ai quali ormai è
anche negato il diritto dell’immunità funzionale come avvenuto per i due Marò.
Una buona parte degli italiani sta osservando perplessa quanto accadrà,
ma si è certi che il nuovo Presidente della Repubblica – a cui vanno i nostri
più sinceri voti augurati per il suo mandato – dall’alto della Sua esperienza e
per la saggezza e l’integrità etica che lo contraddistinguono – farà tesoro del
passato.
Non resta altro che concludere nel rispetto di coloro che hanno messo a
disposizione la vita per la difesa della democrazia in questo amato Paese,
mutuando le parole del Presidente Renzi : “Viva l’Italia” … “che Dio salvi la
democrazia e la dignità del popolo italiano”!

Domenico Leggiero Fernando Termentini

FONTE

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