Esercito

Addio al Generale Enrico Celentano, leggenda della “Folgore”

Era considerato una leggenda della “Folgore”. È morto ieri in ospedale a Siena, il generale di Divisione Enrico Celentano. Avrebbe compiuto 82 anni il prossimo settembre. Ex comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore”, guidò anche il 186° Reggimento durante operazioni significative come “Vespri siciliani” a Palermo. Operazione che è stata capace di segnare profondamente la storia militare italiana.

Celentano apparteneva a una famiglia profondamente legata al mondo delle aviotruppe: suo padre aveva infatti prestato servizio come paracadutista di leva nella Divisione “Nembo” durante la Seconda Guerra Mondiale. Fin da giovane aveva abbracciato l’ideale del paracadutismo militare.

Tra il 1992 e il 1994 Celentano fu al comando del 186° Reggimento della Brigata Paracadutisti in Livorno con il quale partecipò alle operazioni “Vespri siciliani” a Palermo nell’ultimo trimestre del 1992 e “Ibis” in Somalia in due periodi per un totale di 9 mesi. 

L’operazione “Vespri siciliani” venne così chiamata perché ispirata al nome della rivolta popolare del XIII secolo. Si avvicendarono in totale 150 mila militari dell’Esercito Italiano, di cui 12.500 ufficiali, 12.500 sottufficiali e 125 mila militari di truppa.

La presenza dell’esercito in Sicilia fu resa necessaria in appoggio alle normali forze di polizia dopo la tragica serie di eventi che insanguinarono l’isola nel 1992, come l’attentato mafioso che aveva provocato la morte del giudice Giovanni Falcone, ucciso con la sua scorta nell’attentato del 23 maggio denominato strage di Capaci. Circa due mesi dopo fu seguito da un altro attentato dinamitardo, che provocò la morte del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta avvenuto il 19 luglio, conosciuto come strage di via d’Amelio.

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