Esteri

Addestramento dei Navy Seal sempre più difficile, in pochi arrivano fino alla fine. Negli anni 11 reclute sono morte

L’accesso ai Navy Seal, il corpo più specializzato delle Forze armate statunitensi, è un cammino estremamente difficile e pericoloso. Un recente rapporto della Marina USA ha rivelato che il percorso verso la completa ammissione è caratterizzato da numerose difficoltà che mettono seriamente a rischio la vita dei cadetti.

L’indagine interna si è resa necessaria dopo l’articolo del New York Times dello scorso settembre, che ha descritto il processo di addestramento estremo nella base navale di Coronado, vicino a San Diego. Questo addestramento rigido comporta lunghe immersioni in acque gelide, la privazione del sonno, percosse e divieto di contattare i medici. A volte i medici stessi colpiscono i soldati in addestramento quando tentano di cercare aiuto.

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Quando un cadetto si ammala durante l’addestramento, i medici rifiutano di fornire assistenza, aumentando inutilmente il rischio per la salute dei tirocinanti. In febbraio del 2022, il 24enne Kyle Mullen morì nel corso dell’addestramento a causa di una polmonite che si era sviluppata a causa dell’immersione prolungata in acqua. Né i medici né gli istruttori (che in alcune occasioni colpivano i tirocinanti) lo aiutarono quando iniziò a mostrare serie difficoltà respiratorie. I medici intimarono ai compagni del cadetto di non chiamare il 911.

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La «Hell Week» rappresenta la parte più difficile dell’addestramento per i Navy Seal, e consiste in 5 giorni e mezzo di addestramento operativo freddo, umido e bloccante con meno di quattro ore di sonno. Questa settimana mette alla prova la resistenza fisica, la durezza mentale, la tolleranza al dolore e al freddo, il lavoro di squadra, l’atteggiamento e la capacità di svolgere il lavoro in condizioni di forte stress fisico e mentale e di privazione del sonno. Tuttavia pone anche e soprattutto alla prova la determinazione dei tirocinanti, la loro forza di volontà e la capacità di sopportare una grande quantità di stress fisico e mentale.

Le percentuali di reclute che terminano l’addestramento con successo sono scese a causa delle difficoltà che bisogna affrontare. Inoltre, le implicazioni sull’utilizzo di sostanze illegali, per sostenere l’intensità dell’addestramento, rappresentano un ulteriore pericolo per la salute dei tirocinanti. In conclusione, diventare un Navy Seal non è una passeggiata ma richiede una preparazione fisica e mentale estrema e ci si espone continuamente al rischio di danni alla salute e alla vita.

Nel corso degli anni, è stata confermata la morte di 11 reclute. Le percentuali di ammissione si sono sempre aggirate attorno al 30 percento. Fino a quando, nel 2021, una nuova squadra di istruttori ha preso le redini del corso. La percentuale è scesa sotto il 10 percento, ma la cosa non li ha preoccupati: l’importante era che il corso rimanesse duro. «Zero va bene come numero, dobbiamo mantenere lo standard», avrebbe detto il comandante del gruppo, convinto che il calo fosse dovuto alla «mollezza» dell’attuale generazione di reclute.

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