Carabinieri

Volevano investirlo, sparò contro un auto. Maresciallo dell’Arma congedato

E ‘stato stipulato il maresciallo che il pomeriggio del 16 marzo 2018 in via Ozanam (quartiere Gianicolense), allora in servizio nella Compagnia dei carabinieri Roma-San Pietro, esploso un colpo d’arma da fuoco in direzione dell’auto con due sospetti che aveva provato a investirlo per sfuggire a un controllo. Il proiettile colpì una donna e sua figlia in sella a uno scooter nella stessa direzione di marcia della Mini in fuga. Soccorse e portate all’ospedale San Camillo, vennero ricoverate, la prima in prognosi riservata non in pericolo di vita per ferita di arma da fuoco alla spalla sinistra e la seconda per lesioni meno grave al braccio sinistro.

Il maresciallo Raffaele Russo, che era in ferma volontaria, venne punito con la sanzione disciplinare della ‘consegna di rigore’ di cinque giorni (sulla quale si fonda la misura notificata oggi) il 9 ottobre 2018 perché, si legge nel provvedimento, “incurante delle specifiche circostanze e condizioni ambientali, esplodeva un colpo dalla pistola d’ordinanza che causava il ferimento di terzi estranei ai fatti”.

A nulla è valsa l’archiviazione dell’ipotesi di reato decisa dal giudice penale militare, ritenendo legittimo l’uso delle armi in quel caso, né il ritiro della querela presentata dalle due vittime una volta ottenuto il risarcimento.

“Impugneremo al Tar del Lazio la sospensione – annuncia all’Adnkronos il legale del militare, avvocato Giorgio Carta – siamo già in attesa della pronuncia sulla sanzione disciplinare dei 5 giorni di consegna che gli fu irrogata proprio per lo sparo. Non dimentichiamo che parliamo di un maresciallo che ha subito in quella stessa circostanza un tentato omicidio, come riconosciuto dal tribunale ordinario che in primo e secondo grado ha condannato il conducente della Mini Cooper per questo reato. E ‘un militare che hanno tentato di uccidere e il cui aggressore è in galera. Un maresciallo che ha rischiato la vita e che ora viene messo in strada “.

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