Difesa

Usa, Giappone e Filippine rafforzano l’alleanza. Biden: Difenderemo Manila e Tokyo in caso di attacco

I leader degli Stati Uniti, del Giappone e delle Filippine hanno concordato giovedì di far progredire la loro cooperazione negli ambiti della difesa, della sicurezza marittima e dello sviluppo in nome della visione comune di un “Indo-Pacifico libero e aperto” e di una “crescita economica durevole, inclusiva e resiliente”. Sono proprio questi i pilastri della cooperazione trilaterale emersi dal vertice che si è svolto ieri alla Casa Bianca tra i presidenti di Stati Uniti e Filippine, Joe Biden e Ferdinand Marcos Jr., e il primo ministro del Giappone Fumio Kishida, e che è culminato nella pubblicazione di una “dichiarazione di visione comune”. Nel documento, i tre leader hanno espresso “gravi preoccupazioni per l’atteggiamento pericoloso e aggressivo” della Cina nel Mar Cinese Meridionale, e per le sue “attività di militarizzazione” unilaterale degli arcipelaghi contesi nella regione sulla base di “rivendicazioni marittime illegali”. Durante il vertice – il primo di sempre tra leader dei tre Paesi – sono state concordate una serie di iniziative, a cominciare dal sostegno agli sforzi di modernizzazione della difesa delle Filippine e da un piano per condurre una manovra congiunta delle forze navali intorno al Giappone nel 2025.

Stati Uniti e Giappone hanno promesso inoltre maggiore assistenza alla Guardia costiera delle Filippine per rafforzarne le capacità, e come anticipato da Marcos prima di partire alla volta di Washington, i tre leader hanno annunciando l’istituzione di un dialogo marittimo trilaterale per migliorare il coordinamento tra i rispettivi Paesi. Nell’ambito delle misure tese a migliorare l’interoperabilità delle rispettive forze navali, Un pattugliatore oceanico della Guardia costiera degli Stati Uniti accoglierà a bordo membri delle guardie costiere giapponesi e filippine durante una missione di pattugliamento quest’anno. Oltre a promuovere tali esercitazioni e addestramenti navali congiunti, i tre leader hanno concordato l’organizzazione di una esercitazione trilaterale di risposta umanitaria e ai disastri col coinvolgimento delle marine militari dei tre Paesi.

All’inizio del vertice tenuto alla Casa Bianca, Biden ha voluto ribadire il “ferreo” impegno degli Stati Uniti ad assicurare la difesa delle Filippine e del Giappone in risposta alle manovre aeronavali della Cina nel Mar Cinese Orientale e Meridionale. Il presidente delle Filippine Marcos ha definito i colloqui di ieri “storici”, ma ha avvertito che il vertice trilaterale “può essere solo l’inizio. Affrontare le sfide complesse del nostro tempo richiede sforzi concertati da parte di tutti”. Kishida ha affermato che “la cooperazione a più livelli tra alleati e Paesi simili è essenziale se vogliamo mantenere e rafforzare un ordine internazionale libero e aperto basato sullo stato di diritto”.

In un momento di crescente difficoltà per le Filippine, sotto crescente pressione da parte della Cina per il controllo delle secche di Second Thomas Shoal nel Mar Cinese Meridionale, i leader hanno sottolineato il loro fermo impegno a tutela del diritto internazionale e dei diritti sovrani degli altri Stati. Biden ha ribadito che qualsiasi attacco contro aerei, navi o forze armate filippine nel Mar Cinese Meridionale farà scattare il trattato difensivo di lunga data in vigore tra Washington e Manila. L’amministrazione del presidente Marcos ha assunto una linea di aperto contrasto dell’attività cinese nelle aree contese del Mar Cinese Meridionale, e sin dal suo insediamento ha impresso una decisa svolta alla politica estera dell’ex presidente Rodrigo Duterte, segnalando un più deciso allineamento agli Stati Uniti nel contesto del confronto geostrategico sempre più serrato tra Washington e Pechino.

Oltre a concordare il potenziamento della cooperazione nel campo della sicurezza marittima, i tre leader hanno ampliato l’ambito della cooperazione trilaterale ai progetti economici legati alle infrastrutture, alle catene di approvvigionamento e all’energia nelle Filippine. Il più importante di questi progetti, che figura in cima alla dichiarazione congiunta pubblicata ieri, prevede il sostegno di Stati Uniti e Giappone allo sviluppo di un corridoio economico sull’isola più popolosa delle Filippine, Luzon. Il piano dovrebbe migliorare la connettività tra Subic Bay, Clark, Manila e Batangas tramite “progetti infrastrutturali ad alto impatto”, tra cui la modernizzazione dei porti e delle ferrovie. Washington e Tokyo sosterranno anche l’accesso delle Filippine a tecnologie all’avanguardia, come quelle legate ai semiconduttori e ai sistemi di comunicazione senza fili, e alla transizione verso un comparto energetico a minori emissioni di carbonio, offrendo a tal fine programmi di formazione per decisori politici, scienziati e ingegneri nel comparto dell’energia nucleare.

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