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Taglio del cuneo fiscale: effetti sulla busta paga per le forze armate e di polizia

Il Decreto Lavoro è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° maggio ed è stato accompagnato da un articolo che prevede un incremento del taglio del cuneo fiscale, a seguito del quale i lavoratori vedranno un aumento della propria busta paga per sei mensilità, fino al 31 dicembre 2023. Si tratta di una misura una tantum, che tuttavia speriamo possa essere reso strutturale con la prossima Legge di Bilancio.

Un’operazione che farà crescere le buste paga dei dipendenti, per sei mensilità e non cinque, come inizialmente previsto dalla bozza portata in Consiglio dei Ministri.

Le cifre nel dettaglio

La legge di Bilancio 2023 aveva già previsto un taglio del 3% per redditi fino a 25.000 euro, con aliquota scesa al 6,19% (5,80% per i dipendenti pubblici), e del 2% fino a 35.000 euro (con aliquota scesa 7,19% – 6,80% per i dipendenti pubblici).

Con l’aggiunta dell’ulteriore sgravio previsto dal Decreto Lavoro, si arriva a una diminuzione del 7% per redditi fino a 25.000 euro (con aliquote del 2,19% – 1,80% per i dipendenti pubblici); e 6% per redditi da 25 a 35.000 euro (con aliquote del 3,19% e 2,80%).

Va sottolineato che queste misure non coinvolgono la tredicesima.

La tabella

La tabella che segue è una proiezione elaborata dallo studio De Fusco Labour & Legal e pubblicata da Money.it, relativa agli effetti concreti che si avranno sulla busta paga. Si tratta di effetti che interesseranno lavoratori con diversi redditi annuali. 

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