Editoriale

SPECIALE CONTRATTO FORZE DI POLIZIA: CHIARIAMO COME STANNO LE COSE

Nella nottata del 26 gennaio scorso è stato sottoscritto il Contratto di Lavoro per il triennio 2016-2018 del personale del Comparto Sicurezza e Difesa. Di seguito vi proponiamo l’analisi del sindacato di polizia COISP. È un Contratto irrispettoso delle donne e degli uomini “in divisa”, un Contratto che è stato imposto senza che mai vi fosse stata la benché minima possibilità di trattativa. La firma del Contratto da parte del COISP è stata estorta da un Governo prepotente e indifferente della specificità del lavoro dei Poliziotti, collaborato sin dall’inizio da una pletora di sindacati che tutt’altro interesse evidentemente avevano piuttosto che quello di rappresentare adeguatamente i propri iscritti e tutta la categoria più in generale. Perché il COISP ha firmato un Contratto che ritiene indegno? È d’obbligo iniziare con il puntualizzare quali sono, nella Polizia di Stato, i “privilegi” per quei Sindacati che sottoscrivono un Contratto di Lavoro … ed anche gli “svantaggi” per chi decide di non farlo.

A mente della normativa vigente: l’Accordo Nazionale Quadro viene stipulato tra il Ministro dell’Interno, o un suo delegato, e una delegazione composta dai rappresentanti di ciascuna organizzazione sindacale firmataria del CCNL; l’informazione concernente l’articolazione dell’orario di lavoro obbligatorio giornaliero e settimanale e dei turni di servizio, la programmazione di turni di lavoro straordinario, l’applicazione del riposo compensativo, la programmazione di turni di reperibilità, i provvedimenti di massima riguardanti l’organizzazione degli uffici e l’organizzazione del lavoro, etc.. etc.. viene inviata alle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL. Quanto sopra significa che le organizzazioni sindacali che sottoscrivono il Contratto di Lavoro hanno il diritto di contrattare con l’Amministrazione tutta una serie di istituti, di partecipare ai momenti di confronto e verifica sull’applicazione degli stessi, di chiedere riunioni su alcune materie ed in quella sede portare avanti le aspettative dei propri associati, di partecipare alle riunioni delle Commissioni paritetiche, agli incontri per la distribuzione delle risorse del Fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali, etc. etc..

Tale diritto, invece, non ricade sul quel Sindacato che si rifiuta di sottoscrivere il Contratto di Lavoro con la conseguenza che lo stesso lascerà ad altri la tutela degli interessi dei propri iscritti, con comprendibile grave pregiudizio per sé stesso e per i suoi associati. Ecco quindi che pur in presenza di un Contratto di Lavoro vergognoso, come quello che ci è stato proposto per il triennio 2016-2018, siamo stati alla fine costretti a sottoscriverlo. Non l’avessimo fatto avremmo lasciato ad altri sindacati di decidere per i nostri iscritti quali orari di lavoro dovranno effettuare, quali i criteri per lo straordinario programmato, come applicare l’istituto della reperibilità, come distribuire le risorse economiche del 2° livello di contrattazione, etc.. etc..

La sottoscrizione del Contratto da parte del COISP è stata “estorta”. E tale estorsione l’abbiamo denunciata e continueremo a farlo. Il giorno della firma del Contratto ci siamo quindi trovati davanti un testo mai presentato nelle precedenti riunioni, ci siamo trovati davanti la pretesa del Governo di firmare subito, ci siamo trovati davanti una maggioranza sindacale pronta a firmare … come lo era dall’inizio (già dalla prima riunione, quando ancora l’unica cosa sul tavolo era un generico aumento medio di 85 euro lordi mensili, il Governo aveva dalla sua parte tre sindacati della Polizia di Stato pronti a firmare … e poco dopo anche un quarto, per un totale di rappresentanza dei Poliziotti di circa il 55%). Il COISP avrebbe dovuto lasciare a quei sindacati di tutelare i propri iscritti per i prossimi anni (fino alla sottoscrizione del prossimo Contratto 2019-2021) per ciò che riguarda gli orari di lavoro che dovranno effettuare, i criteri per lo straordinario programmato, l’applicazione dell’istituto della reperibilità, la distribuzione delle risorse economiche del 2° livello di contrattazione, e molto altro ancora?

Pur rappresentando oggi quasi il 10% dei Poliziotti o forse qualcosa di più (a breve lo vedremo), una percentuale mai raggiunta prima dal COISP e frutto di impegno, capacità e sacrifici di tutti i suoi quadri sindacali, avremmo forse dovuto dire a chi ci ha inteso dare fiducia di farsi tutelare da altri per i prossimi 2-3 anni, di farsi tutelare da chi in questa tornata contrattuale ha dimostrato di avere a cuore tutt’altro che gli interessi dei Poliziotti? Ebbene, è chiaro che non potevamo farlo, così come è certo che in futuro faremo di tutto per ottenere una modifica a quella norma indecente che impedisce ad un Sindacato che dissente dai contenuti del Contratto di Lavoro di poter continuare ad adempiere al proprio ruolo ed alle proprie prerogative a tutela dei suoi iscritti! In tutte le riunioni che hanno caratterizzato questa tornata contrattuale che ha portato nelle tasche dei poliziotti incrementi pari a poco più di un euro al giorno, ci siamo trovati di fronte ad un Governo che, consapevolmente, voleva prendere in giro ed umiliare la dignità professionale dei Poliziotti, con il sostegno di alcuni altri soggetti che invece i Poliziotti avrebbero dovuto tutelarli … Ma ancora peggio … La normativa in essere statuisce che i Contratti di Lavoro riguardanti le Forze di polizia ad ordinamento civile, le Forze di polizia ad ordinamento militare e le Forze armate, sono recepiti con decreti del Presidente della Repubblica ed hanno “durata triennale tanto per la parte economica che normativa, a decorrere dai termini di scadenza previsti dai precedenti decreti, e conservano efficacia fino alla data di entrata in vigore dei decreti successivi” (D.Lgs. 195/1995, in particolare l’art. 7 comma 12, così come modificato dall’art. 63, comma 2, del D.Lgs. 150/2009).

Quanto sopra significa che il Contratto di Lavoro deve essere recepito da un decreto del Presidente della Repubblica ed includere tanto la parte economica che quella normativa. Beh, non curanti di uno scontato dissenso interno, ma con il chiaro intento di pubblicizzare agli italiani di avere aumentato gli stipendi di Poliziotti, Carabinieri, Finanzieri, Penitenziari e Militari, per un possibile riconoscimento e ritorno in occasione delle imminenti elezioni, il Governo, già dolosamente colpevole di aver violato la norma che gli imponeva di ascoltarci prima del varo della legge di bilancio, ha inteso fare carta straccia della citata disposizione di legge ed ha negato la discussione sulla parte normativa del contratto così da far sottoscrivere un “accordo” inaccettabile ed offensivo della dignità lavorativa dei Poliziotti, di gran lunga peggiore di quanto appena giustamente garantito al personale del restante pubblico impiego (Comparto Funzioni Centrali) che, col massimo rispetto di ognuno, durante la propria attività lavorativa non corre certo i nostri rischi, non ha i nostri obblighi e non è costantemente sovraesposto a responsabilità penali, civili e amministrative… ed al quale ci ha voluto equiparare esclusivamente per quanto concerne gli irrisori incrementi stipendiali (3,48%), ma non certo per quanto attiene ai molti altri giusti compensi economici e aspetti normativi! Inoltre, mentre a voce, durante le varie riunioni, il Governo affermava di voler proseguire la discussione relativa alla parte normativa subito dopo la sottoscrizione del Contratto parte economica, e di voler arrivare, a tal riguardo, ad una ulteriore sottoscrizione “entro il 29 febbraio p.v.” (che ha definito “coda contrattuale”), di fatto il testo del Contratto portato alla firma ha già evidenziato la presenza di qualche articolo afferente alla parte normativa (articoli che – come meglio si evidenzierà più avanti – ancora una volta testimoniano un trattamento peggiore rispetto al restante pubblico impiego) e le rassicurazioni su quella “coda contrattuale” sono arrivate con una “dichiarazione di impegno” «a proseguire, senza soluzione di continuità, i lavori per la “coda contrattuale”, in relazione, in particolare, alle materie indicate nell’allegato B». Inutile dire che ad oggi non si ha il minimo sentore della volontà da parte del Governo di “proseguire i lavori” …. oltre al fatto che il Governo ha tenuto per sé “l’allegato B” , senza portare a conoscenza dei suoi contenuti le OO.SS. e le rappresentanze militari.

L’articolo 5 del nuovo Contratto di Lavoro statuisce la corresponsione di un importo una tantum pari a € 59.37 per il 2016 e € 197.93 per il 2017. Le citate somme “dovrebbero” sommarsi agli importi che dobbiamo percepire a titolo di arretrati per gli incrementi sopra riportati. Il condizionale è d’obbligo in quanto – come già ribadito – il testo del Contratto, di cui il Governo ha preteso la firma spalleggiato dai suoi compari sindacalisti, non è stato minimamente discusso e lo stesso Dipartimento, interrogato per le vie brevi, non ha saputo fornire alcun chiarimento riguardo il citato articolo 5, mentre i “signori” del Governo, che si sono affrettati a raccontare magnificenze su questo rinnovo contrattuale, con l’intento di convincere i cittadini della loro vicinanza nei confronti dei Poliziotti (che per nulla c’è stata), si stanno ben guardando dall’accogliere l’invito ad un confronto pubblico che noi del COISP, indignati da tale Contratto, abbiamo loro lanciato. Significativo che nessuno sa nulla di tali importi una tantum, è poi il fatto che qualche sindacato scrive di “un minimo di 540 euro netti circa”. Fesserie inaudite!!!

Compenso per il lavoro straordinario (Art. 6) L’articolo 6 del nuovo Contratto di Lavoro statuisce le nuove misure orarie del compenso per il lavoro straordinario a decorrere dal 1.1.2018. Nella tabella a fianco sono riportate le misure orarie del compenso per il lavoro straordinario che il Governo (ed i “suoi” sindacati) ha inteso riconoscere ai Poliziotti. È anche indicato l’importo al netto delle ritenute previdenziali, fiscali e addizionali regionali e comunali. Sotto l’importo lordo è pure indicato l’incremento rispetto al compenso precedente al Contratto. Una miseria!! Continueremo ad essere costretti ad effettuare centinaia di ore di lavoro straordinario ed è così che ci saranno pagate: 5,95 € per un’ora di straordinario di un Agente; 7,02 € per un Sovrintendente Capo, 7,78 € per un Ispettore Superiore! Uno schiaffo a tutti i Poliziotti!! Il COISP, sin dalla prima riunione per il rinnovo del Contratto di Lavoro 2016-2018 ha denunciato che la retribuzione per lo svolgimento di ore di lavoro straordinario effettuate dal personale della Polizia di Stato è in assoluto la più bassa di tutto il pubblico impiego ed in violazione dell’articolo 2108 del codice civile il quale dispone che “In caso di prolungamento dell’orario normale, il prestatore di lavoro deve essere compensato per le ore straordinarie con un aumento di retribuzione rispetto a quella dovuta per il lavoro ordinario”. Ciò stante, peraltro come riconosciuto agli altri dipendenti pubblici, ai quali il Governo ha inteso equiparare i Poliziotti per quanto riguarda gli incrementi economici, il COISP ha preteso dal Governo che anche al personale del Comparto Sicurezza e Difesa venisse riconosciuto che “la misura oraria dei compensi per lavoro straordinario è determinata maggiorando la retribuzione oraria, a cui viene aggiunto il rateo della tredicesima mensilità, nelle seguenti misure: a) 15% per il lavoro straordinario diurno; b) 30% per il lavoro straordinario prestato nei giorni festivi o in orario notturno (dalle ore 22 alle ore 6 del giorno successivo); c) 50% per il lavoro straordinario in orario notturno-festivo”. Ebbene, nelle ultime riunioni per il rinnovo del nostro Contratto di Lavoro anche altri sindacati hanno condiviso la necessità imprescindibile di adeguare il compenso per il lavoro straordinario alle previsioni normative ed al restante pubblico impiego. Così però non è stato fino alla fine!

Permessi brevi (Art. 7) L’articolo 7 del nuovo Contratto di Lavoro statuisce in merito ai “permessi brevi”, puntualizzando che nel limite di 54 ore nel corso dell’anno, al personale della Polizia di Stato e delle altre Amministrazioni del Comparto, “previa valutazione del capo dell’ufficio, può essere concesso il permesso di assentarsi per brevi periodi durante l’orario di lavoro” anche per “espletare visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici. Tali permessi “non possono essere in ogni caso di durata superiore alla metà dell’orario di lavoro giornaliero” ed il personale “è tenuto a recuperare le ore non lavorate entro il mese successivo”. La norma quindi conclude con la precisazione che “Per le visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici, il dipendente può essere posto in congedo straordinario” ma solo a condizione che vi siano “gravi motivi debitamente documentati” e sempre che “l’esigenza comporti un’assenza di durata superiore alla metà dell’orario di lavoro giornaliero”. Ebbene, non si tratta di una nuova normativa in quanto l’istituto dei permessi brevi è stato introdotto, per ciò che concerne la Polizia di Stato, dall’art. 17 del D.P.R. 31 luglio 1995, n. 395, in misura massima di 36 ore nel corso dell’anno e con le medesime modalità per la concessione ed il recupero esplicitate dall’art. 7 di questo nuovo Contratto. La sola novità è nel fatto che tali permessi potranno essere utilizzati anche per “espletare visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici” e che da 36 ore si è passati a 54, … 18 in più rispetto a prima, ma sempre da recuperare. Il motivo per cui anche tale norma evidenzia un’ennesima umiliazione per i Poliziotti è presto detto: a)le 36 ore di permessi brevi sono riconosciute anche al restante pubblico impiego e con le medesime modalità; b) al restante pubblico impiego sono poi riconosciute ulteriori 18 ore per “espletare visite, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici” (le stesse 18 ore aggiunte al nostro istituto dei permessi brevi) con la sostanziale differenza che noi dobbiamo recuperarle e possiamo richiederle fino al massimo della metà dell’orario giornaliero mentre il Governo agli altri dipendenti pubblici non chiede alcun recupero, gliele retribuisce come se stessero espletando la normale attività lavorativa, consente loro di fruirne anche cumulativamente per la durata dell’intera giornata lavorativa. Non solo! Al restante pubblico impiego, oltre alle 36 + 18 ore (le nostre 54) sono riconosciute anche ulteriori 18 ore di permessi per motivi personali o familiari, retribuiti, che non devono essere recuperati e che valgono per l’anzianità di servizio!

Congedo parentale (Art. 8) L’articolo 8 del nuovo Contratto di Lavoro statuisce in merito al “Congedo parentale” previsto dagli artt. 32 e 34 del D.Lgs. 151/2001, vale a dire la possibilità per ciascun genitore di astenersi dal lavoro, per taluni periodi, durante i primi dodici anni di vita dei propri figli. Ciò che è modificato rispetto al passato è che la fruibilità del congedo straordinario sino alla misura complessiva di 45 giorni non è più nell’arco dei primi 3 anni del bambino ma dei primi 6 anni. In buona sostanza è stata recepita, e non poteva essere altrimenti, una norma che per il restante pubblico impiego è applicata già da due anni, cioè dall’entrata in vigore del D.Lgs. 80/2015 il cui art. 9 ha modificato l’art. 34 del D.Lgs. 151/2001.

Congedo ordinario (Art. 9) L’articolo 9 del nuovo Contratto di Lavoro statuisce in merito al “Congedo Ordinario”, prevedendo che “Qualora indifferibili esigenze di servizio non abbiano reso possibile la completa fruizione del congedo ordinario nel corso dell’anno, la parte residua deve essere fruita entro i 18 mesi successivi. Compatibilmente con le esigenze di servizio, in caso di motivate esigenze di carattere personale, il dipendente deve fruire del congedo residuo entro i 18 mesi successivi a quello di spettanza. Ciò che è modificato rispetto al passato è che prima nei due casi prospettati (“esigenze di servizio” e “motivate esigenze di carattere personale”) il congedo ordinario residuo poteva essere fruito solo entro i 12 mesi successivi all’anno di spettanza

Orario di lavoro (Art. 10) L’articolo 10 del nuovo Contratto di Lavoro statuisce in merito all’“Orario di Lavoro”. Nulla di nuovo rispetto a quanto previsto in precedenza anche se qualche sindacato (gli amici del Governo) ha tenuto a sottolineare di aver “rideterminato in euro 8,00” l’indennità spettante al personale chiamato a prestare servizio nel giorno destinato al riposo settimanale o nel festivo infrasettimanale. Peccato per tale sindacato (che evidentemente ha poca conoscenza delle norme oltre che scarso rispetto dei Poliziotti che rappresenta) che il personale della Polizia di Stato percepisce già 8,00 di indennità nei casi sopra indicati addirittura dal 2009, come disposto dall’art. 15 del D.P.R. 51/2009. Ma soprattutto peccato per le migliaia di colleghi chiamati ad espletare servizio h24, che grazie al Governo ed ai suoi compari sindacalisti, si sono veduti negare – come invece preteso dal solo COISP – un orario di lavoro di 35 ore settimanali, come invece garantito al restante pubblico impiego!!!

Trattamento di missione (Art. 11) L’articolo 11 del nuovo Contratto di Lavoro statuisce in merito al “Trattamento di missione”, prevedendo, ulteriormente a quanto previsto precedentemente, che il personale inviato in missione ha diritto al rimborso del biglietto ferroviario o marittimo anche di classe superiore alla 1a purché ciò non comporti maggiori oneri per l’Amministrazione. Da questo momento potrete quindi anche prendere un treno Frecciarossa con servizio Executive ma vi verrà sempre rimborsato il biglietto del servizio Standard che equivale alla 1 a classe. Insomma, nulla di nuovo rispetto a quanto accade adesso.

Tutela legale (Art. 12) L’articolo 12 del nuovo Contratto di Lavoro apporta modifiche affatto soddisfacenti in merito alla “Tutela legale”, aumentando da 2.500,00 € a 5.000,00 € la somma che può essere anticipata “agli ufficiali o agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria indagati o imputati per fatti inerenti al servizio, che intendono avvalersi di un libero professionista di fiducia”, riportando però tale concessione alle “disponibilità di bilancio dell’Amministrazione di appartenenza” e continuando a fare salva la valutazione di congruità da parte dell’Avvocatura dello Stato che quindi potrà continuare a basare tale valutazione sulla base di una propria discrezionalità tesa al contenimento della spesa pubblica senza prendere in alcuna considerazione il parere di congruità espresso favorevolmente dal Consiglio dell’Ordine locale.

Indennità di impiego operativo per attività di aeronavigazione, di volo, di pilotaggio, di imbarco ed altre indennità (Artt. 13 e 14) L’articolo 13 del nuovo Contratto di Lavoro apporta modifiche in merito alle “Indennità di impiego operativo”, statuendo che le stesse sono riconosciute anche “al personale in licenza straordinaria, al personale assente dal reparto, dalla nave o dal servizio per infermità quando questa si protrae oltre il quindicesimo giorno e al personale che, fruendo del trattamento economico di missione con percezione della relativa diaria, frequenta corsi presso le accademie, le scuole e gli istituti di forza armata o interforze, nonché presso le università o all’estero”. L’art. 14, poi, inserisce la qualifica di Sovrintendente Capo con 29 anni di anzianità di servizio nella tabella relativa all’indennità di impiego operativo di base, indicandone l’emolumento nella misura mensile di € 306,55.

Assegno funzionale (Art. 15) L’articolo 15 del nuovo Contratto di Lavoro statuisce in merito all’“Assegno funzionale”, disponendo, nei confronti del personale del ruolo degli Agenti ed Assistenti con 17 anni di servizio, a decorrere dal 1° gennaio 2018, un incremento di tale emolumento pari a ben 10,00 € lorde annue, vale a dire l’incredibile aumento di 5,43 € annui netti …. 42 centesimi di euro in più al mese.

Norma programmatica (Art. 16) L’articolo 16 del nuovo Contratto di Lavoro statuisce l’assegnazione, per la Polizia di Stato, di 2,55 milioni di euro lorde “per integrare le previsioni contenute nel presente decreto con riguardo agli istituti normativi e al trattamento economico accessorio”. Un’appendice contrattuale (denominata addendum), poi, indica anche talune delle indennità che dovrebbero essere incrementate e delle materie che dovrebbero essere trattate con le suddette risorse …… e specificatamente: – trattamento di missione …; – disciplina del recupero psico-fisico del personale impegnato in specifici servizi; – riassetto della disciplina dell’indennità per i servizi esterni, anche al fine di valorizzare le peculiarità di ogni singola Amministrazione; – eventuali misure volte all’ottimizzazione delle risorse destinate al compenso per lavoro straordinario …; – rivalutazione di istituti retributivi per le forze speciali e per le forze di supporto alle operazioni speciali; – rivalutazione delle indennità connesse al rischio …; – previsione di nuove indennità connesse a particolari istituti e servizi peculiari delle Forze di Polizia, nonché eventuale rivisitazione di quelle già esistenti; – previsione dell’istituzione di fondi per il sostegno del personale in relazione alle spese mediche. Per incrementare l’indennità di servizio esterno, di ordine pubblico, di missione, del lavoro notturno, del lavoro festivo, etc.. etc.. ma anche per introdurre nuove indennità (ad. esempio per il personale delle UOPI, per chi svolge servizio h24, per le Volanti e pattuglie della Stradale, dei RPC, etc. etc..) nonché per introdurre nuovi istituti normativi (anche solo quelli riconosciuti al restante pubblico impiego), il Governo e chi lo ha sostenuto in questa tornata contrattuale hanno ritenuto equo un importo di 2,55 milioni di euro lorde che è pari a 27,00 euro annui lordi per ciascun Poliziotto, ovvero meno di 15,00 € annui netti, ovvero ancora 1,25 € netti al mese, ovvero infine 0,042 € al giorno. In buona sostanza un bel calcio alla specificità del lavoro dei Poliziotti!!!

Impegni del Governo La norma programmatica e l’appendice contrattuale (addendum) appena richiamati, hanno evidenziato in ultimo, sebbene non ve ne fosse bisogno, la scarsissima considerazione del Governo e, lo ribadiamo, dei sindacalisti che fortemente l’hanno spalleggiato in questa tornata contrattuale, nei confronti di tutti i Poliziotti. A conclusione il Governo non ha mancato però di manifestare per iscritto i propri “Impegni” nei confronti dei Poliziotti, evidentemente convinti che questi ultimi avessero davvero un anello al naso. Quale fiducia potremo difatti mai riporre in questi soggetti e nelle dichiarazioni di impegno allegate ad un Contratto che, per i contenuti ed i modi in cui è stato imposto, è sicuramente il più vergognoso di sempre? Nessuna, ovviamente!! Ad ogni buon fine, quelle che seguono sono le dichiarazioni di impegno del Governo: Impegno a proseguire, senza soluzione di continuità, i lavori per la “coda contrattuale”, in relazione, in particolare, alle materie indicate nell’allegato B. Impegno a individuare ulteriori forme di tutela della parità di genere, ferme restando le rispettive specificità e peculiarità organizzative. Impegno a valutare la defiscalizzazione degli incrementi retributivi delle componenti accessorie. Impegno a individuare le opportune iniziative per avviare la previdenza complementare. Impegno a verificare che le Forze di polizia favoriscano la tutela della famiglia anche attraverso circolari applicative dell’articolo 42-bis della legge 26 marzo 2001, n. 151, ferma restando la rispettiva specificità e peculiarità organizzative. Impegno a valutare misure volte a garantire una costante omogeneità retributiva all’interno del Comparto “Sicurezza-Difesa”. Impegno alla contestuale approvazione, in occasione del previsto Consiglio dei ministri, del d.P.R. di recepimento dell’accordo sindacale e del d.P.R. di recepimento dello schema di concertazione, del d.P.C.M. di ripartizione delle somme legate alla “specificità” e del decreto del Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione di attuazione dell’area negoziale di cui all’art. 46 del d.lgs. n. 95 del 2017.

Ebbene: Quanto all’Impegno a proseguire, senza soluzione di continuità, i lavori per la “coda contrattuale” … tale impegno è già saltato in quanto dopo la firma del Contratto non c’è stata alcuna prosecuzione dei lavori per la “coda contrattuale”. Quanto all’impegno alla contestuale approvazione, in occasione del previsto Consiglio dei ministri, del d.P.R. di recepimento dell’accordo sindacale … anche tale impegno è saltato, visto che nella riunione del Consiglio dei ministri dello scorso 8 febbraio non è stato approvato affatto il Contratto dei Poliziotti che pertanto riceveranno i miseri aumenti ed arretrati non prima della mensilità di marzo p.v. anche se è più probabile che si arrivi anche al mese di aprile. Quanto a tutti gli altri impegni c’è solo da stendere un velo pietoso. Se il Governo, in tutti questi anni se n’è infischiato dei Poliziotti, figuriamoci se possiamo prendere per buone le favole che come sempre vengono prospettate in prossimità delle elezioni politiche.

Conclusioni Come abbiamo già detto, è un Contratto di Lavoro che il COISP è stato obbligato a sottoscrivere per non vedersi pregiudicate in futuro le proprie prerogative sindacali necessarie per la tutela del personale rappresentato …… ed è un Contratto che altri sindacati hanno firmato con grande gioia così come l’avrebbero fatto già alla prima riunione, senza nemmeno conoscerne i contenuti! È un Contratto che porta pochi euro di aumento agli stipendi dei Poliziotti e tantissima amarezza per l’incomprensibile e inaccettabile ferma determinazione del Governo di umiliare le donne e gli uomini della Polizia di Stato e del Comparto Sicurezza e Difesa. Questo rinnovo del Contratto di Lavoro dei Poliziotti non è stato affatto un risultato storico ed ha registrato tutt’altro che un serio impegno da parte del Governo per le Forze di Polizia! Chi afferma questo dice solo menzogne. I 450mila lavoratori del Comparto Sicurezza e Difesa, apparentemente elogiati in occasione dell’accordo siglato al Ministero della Funzione Pubblica, sono stati in realtà ancora una volta fortemente umiliati. Il rinnovo del contratto, doveroso e ineludibile dopo nove anni di illegittimo blocco, non è affatto un risultato di cui gioire come alcuni vergognosamente non hanno esitato a fare per mero opportunismo politico. E’ un contratto per noi povero di diritti, povero di denari, povero di tutele, povero di risorse, che in concreto, al netto di tutto, si tradurrà in un aumento mensile di circa 50 euro. Ciò significa 1 euro e 60 centesimi al giorno in più, dopo nove anni, per donne e uomini che rischiano la vita quotidianamente e che sono chiamati a carichi psico-fisici di lavoro e a condizioni esistenziali inimmaginabili per qualsiasi altro lavoratore. Il Governo, irrispettoso dei Sindacati e delle rappresentanze militari, portavoce di centinaia di migliaia di appartenenti al Comparto, che avevano espresso forte e motivato dissenso anche di fronte a tutti i sorridenti ministri intervenuti, ha proseguito a testa bassa pretendendo ed estorcendo la nostra firma su un Contratto indecente … di cui nessuno dovrà dimenticarsi! In tale arrogante prepotenza è stato fortemente sostenuto dai quei sindacati che fin dall’inizio avevano dato la propria disponibilità ad accettare questo iniquo Contratto. Siamo stati assimilati al restante pubblico impiego dal Governo. I benefici normativi ed economici garantiti agli altri dipendenti pubblici sono stati però a noi vergognosamente negati, a cominciare dal compenso del lavoro straordinario (che ancora ci pagheranno meno del valore dell’ora di lavoro ordinario!), alle maggiorazioni economiche per i turnisti … e molto altro ancora!!

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