Polizia

Spari nel parco: poliziotto sospeso dal servizio. “Non era un’operazione antidroga”

Assistente capo della Polizia fino ad un anno fa in forza all’Ufficio prevenzione generale soccorso pubblico della Questura di Rimini, ora in servizio al corpo di guardia della Questura di Firenze, “costretto” a sparare in aria due colpi di pistola con l’arma d’ordinanza al parco delle Cascine del capoluogo toscano per “liberarsi” da uno spacciatore gambiano che lo aveva minacciato con un coltello. Uno scontro – hanno accertato le indagini lampo dei carabinieri – non riconducibile ad un’operazione antidroga (il poliziotto non era in servizio) ma ad una “movimentata” ed ancora per certi versi “misteriosa” cessione di sostanze stupefacenti. Talmente misteriosa che quando i carabinieri dopo averlo identificato si sono recati al suo domicilio, anziché fornire spiegazione, li ha aggrediti ed è stato arrestato con la sua compagna per resistenza a pubblico ufficiale. È stato invece denunciato a piede libero per spari in luogo pubblico e lesioni personali.

Tutto inizia attorno alle 9.30 di giovedì scorso in una zona del parco delle Cascine frequentata dai pusher anche in pieno giorno. Come detto l’assistente capo è arrivato di recente alla Questura di Firenze sede dove è stato trasferito dopo essere stato allontanato da Rimini per incompatibilità ambientale. Tra i provvedimenti subito adottati c’è stato il sequestro della pistola e ieri è scattata la sospensione immediata dal servizio. Per questa mattina è stata fissata l’udienza di convalida.

Il gambiano, un ventiduenne in Italia senza fissa dimora, ha riportato una ferita da arma da taglio al volto, non grave.

Sul possibile movente sono in corso ulteriori accertamenti da parte dei carabinieri del Reparto operativo, coordinati dalla Procura della Repubblica.

Una delle ipotesi al vaglio è che l’aggressione sia avvenuta per questioni di droga. Non si escluderebbe infatti che il poliziotto si sia recato alle Cascine proprio per regolare delle questioni pregresse col giovane gambiano, anche lui frequentatore abituale della parte del parco diventata luogo di ritrovo degli spacciatori.

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