Editoriale

RIORDINO DEI RUOLI: PROMOSSI SENZA GRADI, UNA VALANGA DI RICORSI

Il riordino dei ruoli e delle carriere è ormai un ritornello asfissiante, il cui risultato non lusinghiero imbarazza i vertici del Comparto Sicurezza e Difesa, promotori del riordino ed il Ministro Pinotti.

Una pioggia di ricorsi tra Esercito, Marina ed Aeronautica, Arma dei carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia. Un esercito agguerrito, che tra avvocati ed associazioni di consumatori, contesta il riordino. Un provvedimento atteso da anni, ma gestito dall’Amministrazione in modo quasi perverso, sfumando un’occasione rara. Per molti si tratta di un contentino di spallina per gli altri di una lieve correzione del parametro resa vana dal venir meno degli 80 euro (bonus sicurezza) proprio in virtù del riordino. Sul piede di guerra tutti i ruoli. Aprifila i marescialli, attrezzati ancor prima del varo del riordino con un ricorso già presentato, ma non mancano sergenti, appuntati, graduati ed anche gli ufficiali il cui disagio si è concretizzato in un ricorso che evidenzia le disparità di trattamento con il Ruolo Forestale Iniziale ed il Ruolo Straordinario ad Esaurimento. Insomma un pot-pourri di istanze e reclami in un clima di malcontento generale. Ad amplificarlo non solo la tassazione del mese scorso ma anche l’assurda situazione di mancanza dei gradi “nuovi”.

Sono stati, infatti, notificati i decreti di promozione del personale portato in avanzamento e questo mese, salvo sorprese dell’ultimo minuti, i nuovi parametri saranno in busta paga.

A mancare sono i gradi da indossare. Infatti, a qualche mese di distanza dall’approvazione del riordino dei ruoli e delle carriere, ancora non sono stati delineati i nuovi gradi. Per settimane si sono susseguite bozze su bozze, puntualmente smentite il giorno dopo. E la strada è ancora lunga, perché ad oggi, non solo devono ancora essere approvati, ma dovrà necessariamente esserci una ditta aggiudicataria di una gara ad hoc che realizzi i nuovi gradi. Insomma almeno per il momento, i neo promossi dovranno accontentarsi della notifica e del nuovo parametro, in attesa di un accordo su torri, binari e stelle.

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