Editoriale

REATI DI GENERE: INTRODUZIONE NEL CODICE PENALE MILIARE DI PACE – DDL 1478

(di Maria Perillo) – Quando si parla di donne e di diritti si corre sempre il rischio di trascendere nel banale e nella retorica, talvolta si può commettere l’errore di pensare che il cambiamento, in termini di diritti delle donne, passi solo dalla ribellione delle stesse donne che ne sono vittime.

Questo atteggiamento poi diventato movimento è stato premiante nei secoli scorsi per la conquista di tutti quei diritti che oggi rappresentano una costante della nostra esistenza ma che oggi richiedono un passo aggiuntivo: per fare in modo che le cose cambino intimamente e radicalmente, bisogna educare e sensibilizzare gli uomini, renderli partecipi di quella che è la realtà professionale femminile, scendere nei dettagli, negli esempi, condividere i drammi e le conquiste per far comprendere quanto certe azioni e certe parole possano essere distruttive, soprattutto quando perpetrate nel corso degli anni.

L’esempio che spesso uso quando parlo o scrivo di quelle forme di violenza difficilmente identificabili è: vorresti che fosse fatto a tua madre, a tua sorella, a tua figlia o alla tua compagna/moglie?


La risposta potrebbe sembrare scontata ma non lo è. Se da un lato vi è la convinzione di agire sempre per il bene delle persone che amiamo, dall’altro vi è il limite morale, educativo, di consapevolezza e sensibilità tipico di chi è stato allevato da una cultura sessista e patriarcale.


Sessismo e patriarcato oltre ad essere nemici delle donne sono nemici degli uomini, anche se molti uomini non se ne rendono conto, in quanto privano loro stessi del piacere e della bellezza di rapporti paritari ed equilibrati quando non sono consapevoli della loro condotta, e rischiano così di condurre una vita all’insegna di rapporti sia personali che professionali del tutto disfunzionali.


E’ iniziata ieri, nelle commissioni congiunte Difesa e Giustizia, l’esame del Disegno di Legge 1478: introduzione dei reati di molestie sessuali, violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo e atti persecutori nel codice penale militare di pace.


Il disegno di legge, d’iniziativa della Senatrice Alessandra Maiorino, è stato presentato in data 3 settembre 2019 e annunciato nella seduta n. 147 del 9 settembre 2019.
L’iniziativa parlamentare ha lo scopo di colmare una lacuna normativa che perdura da oltre vent’anni, e cioè da quando le donne hanno fatto il loro ingresso nelle Forze Armate.


Con la legge 20 ottobre 1999 n. 380, recante delega al Governo per l’Istituzione del servizio militare volontario femminile, è stata abbattuta ogni forma di preclusione, azzerando, almeno nella norma, ogni disparità di trattamento.
Tuttavia l’ingresso delle donne nella compagine militare ha chiaramente comportato la necessità di adeguare non solo strutture e norme alla nuova realtà egualitaria, ma anche la mentalità di chi con le donne non aveva mai operato, di chi ha vestito l’Uniforme quando l’esercito era su base leva e non aveva quindi la connotazione professionale che ha raggiunto adesso.


Il valore aggiunto di questo provvedimento consiste nel prevedere, oltre alla fattispecie di reato, la cui competenza è attribuita al giudice militare, anche la creazione di corsi di formazione volti allo sviluppo, all’adozione e sensibilizzazione di una prospettiva di genere reale e concreta, attagliata agli ambienti di lavoro e che vada dal linguaggio verbale a quello non verbale, dall’abolizione di ogni discriminante al sensibilizzare il personale su quegli aspetti che per mancanza di esperienza e conoscenza potrebbero portare a situazioni discriminatorie e indelicate.
Ecco perché l’aspetto formativo di questo Disegno di Legge porterà, a mio avviso, ad un punto di svolta in quello che è il divario tra universo maschile e femminile. Porrà l’attenzione, come ben evidenziato nel ddl, su ogni forma di discriminazione diretta e/o indiretta.
La Senatrice Alessandra Maiorino si è detta soddisfatta del lavoro intrapreso:
Si tratta di inserire nel codice militare di pace i reati di violenza sessuale, molestie e stalking. Una lacuna che si registra da vent’anni e che andava colmata. È stata incardinata nelle commissioni congiunte difesa e giustizia, però devo dire che la parte più interessante di questo ddl è il corso di formazione per sviluppare una prospettiva di genere all’interno della forza armata, che verrà relegata al Ministero della ricerca, della Difesa e delle pari opportunità. Perché pensiamo che più della repressione, siano la formazione prevenzione il valore aggiunto alla sensibilizzazione”.
Un passo in avanti significativo, mirato e fondamentale per quanto riguarda i diritti e la tutela delle donne ma che apporterà risvolti positivi alla società tutta.

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