“L’ergastolo della patente è una sentenza storica”, ha commentato Domenico Musicco, presidente dell’Avisl (Associazione vittime incidenti stradali), avvocato dei familiari del giovane e che era con il padre “commosso” alla lettura del dispositivo.
Stando alle indagini del pm Mauro Clerici, l’indagato, 55 anni, alla guida di una “autovettura di servizio” del ministero dell’Interno, percorrendo viale Tibaldi, a Milano, effettuò una “svolta a sinistra”, quando in quel tratto c’era l’obbligo di proseguire diritto. Una manovra che obbligò il giovane, che in moto viaggiava in senso opposto, a frenare bruscamente, tanto che perse il controllo della moto e cadde a terra. Venne ricoverato in ospedale, ma morì per le lesioni riportate.

Inizialmente era stato contestato all’indagato l’omicidio colposo ma poi, nei mesi scorsi, nell’udienza davanti al gup il pm aveva riformulato l’imputazione in omicidio stradale e oggi il procedimento si è chiuso col patteggiamento e la sanzione accessoria. Per l’avvocato Musicco, il procedimento che si è concluso oggi “è un caso che fa scuola e che se non altro fa giustizia, anche se i suoi cari non potranno mai più riabbracciare Nicolò”.

Redazione Milano Repubblica