Polizia

Poliziotto spinto in acqua a Venezia, insegue l’aggressore fra le calli e lo fa arrestare

Aggredito alle spalle da un balordo, che lo spinge in acqua tra le calli veneziane. Lui, poliziotto fuori servizio, riesce a riguadagnare la riva, lo rincorre e lo fa acciuffare dai colleghi. Protagonisti dell’episodio successo nei giorni scorsi a Venezia, sono un 41enne di Mareno di Piave, agente della polizia di stanza a Venezia, e un 25enne moldavo, che soffre di problemi psichici e si “diverte” a creare scompiglio in città. Ora dovrà fare i conti con una denuncia per lesioni visto che con quello spintone ha ferito l’agente. Dieci giorni di prognosi per le contusioni alla schiena e a un ginocchio.

Quella mattina il poliziotto ha finito il turno in Prefettura alle 7 e si è incamminato verso la stazione ferroviaria, per tornare a casa. Alle 7.50, in sestiere Dorsoduro, all’altezza delle fondamenta Cazziola, viene raggiunto da un colpo che gli fa perdere l’equilibrio.

IL TUFFO
«Ho sentito una spinta fortissima alle spalle – racconta -. Sono caduto sopra una barca ormeggiata e un attimo dopo mi sono ritrovato in acqua. È successo tutto in pochi secondi». Il 41enne è riuscito a issarsi a bordo dell’imbarcazione, poi con l’aiuto di un passante si è rimesso in piedi sul selciato. Fradicio dalla testa ai piedi, zaino compreso, ha chiesto ai presenti chi lo avesse spinto. Gli hanno indicato un giovane dall’aria trasandata. Lo stesso che lui aveva notato poco prima vicino a un gruppo di studentesse. Una di loro era a terra dolorante, mentre un’amica chiamava il 118. Probabilmente aveva spinto anche lei. Il 41enne lo ha raggiunto e si è qualificato come poliziotto. L’altro, per tutta risposta è scappato via: «Lasciami stare! Sono matto!». Il poliziotto non ci ha pensato un attimo è si è lanciato all’inseguimento.

L’INSEGUIMENTO
«Temevo avesse un coltello per questo non ho nemmeno cercato di immobilizzarlo. L’ho rincorso per dieci minuti e nel frattempo ho avvertito la centrale» dice l’agente. È rimasto in contatto telefonico con i colleghi, in modo da aggiornarli sul tragitto e tendergli la trappola. Lo hanno intercettato in piazzale Roma: lì il 25enne si è visto accerchiato dalle volanti e dalla polizia locale. Fine della corsa. A quel punto ha capito che conveniva collaborare e ha fornito le proprie generalità, seguendo gli agenti in questura, dove è stato denunciato. Si tratta di un soggetto che non è nuovo a bravate di questo genere, dettate probabilmente dai problemi psichici di cui soffre. «Non voleva derubarmi, mi solo spinto. Così, senza motivo» conclude il poliziotto. (Il Gazzettino)

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