Polizia

POLIZIOTTO CON MILZA SPAPPOLATA: GIÀ LIBERO L’AGGRESSORE

“Nell’esprimere la più profonda solidarietà ai colleghi barbaramente aggrediti e gravemente feriti a Sanremo, manifestiamo anche sconcerto e rabbia per la scarcerazione praticamente immediata di uno dei responsabili. E’ davvero disarmante avere ogni giorno la triste conferma di operare in un sistema che non ci assicura alcun tipo di tutela. Rischiamo la vita e la salute continuamente per quattro spiccioli, ma il nostro sacrificio non ha alcun serio valore se è vero come è vero che si può mandare un poliziotto in ospedale dopo avergli spappolato la milza e tornare allegramente a casa nel giro di poche ore. E’ una vergogna inenarrabile. Pretendiamo maggiori strumenti di garanzia e tutela su tutti i fronti, e soprattutto che chi infierisce sui Servitori dello Stato paghi severamente e non a chiacchiere”.

Durissima la reazione Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la notizia della feroce aggressione avvenuta a Sanremo dove un Ispettore di Polizia ed una collega sono stati gravemente feriti nel corso di un intervento richiesto dai cittadini del luogo per la presenza di tre magrebini ubriachi e molesti.

Presi selvaggiamente a calci e pugni, la poliziotta ha avuto 5 giorni di prognosi in ospedale, mentre l’ispettore è stato sottoposto a intervento chirurgico per l’asportazione della milza, spappolata dai colpi ricevuti. Nonostante l’aggressione i due sono riusciti ad arrestare uno dei tre aggressori, mentre un secondo è stato fermato dopo poche ore.

A stretto giro, però, il primo degli arrestati, processato, è stato condannato a 10 mesi e rimesso in libertà con il solo obbligo di firma.
“Bisogna comprendere – conclude secco Pianese – l’assurdità di chiedere a donne e uomini della Polizia di Stato di farsi ammazzare di botte ‘gratis’; dovendo persino temere il fatto di provare a difendersi per non finire in guai peggiori, senza poter contare su un vago ristoro per tutto ciò, senza poter sperare in un contratto di lavoro che tenga almeno conto dei rischi enormi che corriamo ogni istante di ogni giorno, e senza poter sognare neppure un minimo di giustizia. E’ ingiusto e indegno di un paese civile che possa davvero dire di voler garantire la sicurezza alla propria gente”.

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