Forze di Polizia

Napoli, militare imbottito di cocaina contromano sulla folla: “Sparatemi alle gambe!”

Il conducente è un 42enne, caporalmaggiore dell’Esercito in congedo per convalescenza. Da mesi, le sue condizioni psicofisiche richiedevano cure e terapie per le quali era regolarmente seguito, anche da un punto di vista clinico.

Dunque, non era la prima volta che il militare si concedeva una pausa forzata dai ritmi della caserma, e non era la prima volta che si recava a Napoli per andare a trovare i genitori, residenti a Fuorigrotta. Martedì sera però, quel malessere con cui combatteva da mesi ha preso il sopravvento e l’uomo si è messo alla guida dell’auto, perdendo completamente il controllo di sé e del veicolo.

Quando è stato bloccato, dopo la folle corsa per le strade del quartiere, le sue parole sono state deliranti e hanno lasciato intendere agli agenti che l’uomo soffrisse di manie di persecuzione.

«Stavo scappando perché mi stavano inseguendo» avrebbe detto il militare che ha rischiato di essere linciato dalla folla inferocita. «Se dovete spararmi, colpitemi alle gambe» avrebbe ripetuto più volte agli agenti della polizia municipale intervenuti insieme ai carabinieri del Nucleo Radiomobile che lo hanno trattenuto fino al trasferimento in ospedale, con l’ambulanza del 118.

LE INDAGINI

Cocaina, antidepressivi e farmaci ansiolitici. Queste le sostanze rintracciate nel sangue del militare, sottoposto ai test tossicologici e alle cure di pronto soccorso che non hanno reso necessario il suo ricovero. Per il 42enne, assistito anche per un forte stato confusionale, la prognosi è stata di 2 giorni e alle dimissioni è seguita la comunicazione di reato all’autorità giudiziaria. In questo caso, si tratta di due procedimenti, ciascuno dei quali seguirà il proprio iter amministrativo e giuridico. Da un lato c’è il rapporto sugli incidenti stradali e la guida indisciplinata, fuori legge e pericolosa del militare, stilato dalla sezione Infortunistica della polizia municipale comandata da Muriano, dall’altro c’è invece la comunicazione dei reati all’autorità giudiziaria, da parte del nucleo radiomobile dei Carabinieri. In quest’ultimo caso le accuse sono di omissione di soccorso e procurate lesioni. Al momento, l’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma e la vicenda sarà sottoposta anche al vaglio del tribunale militare.

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