Carabinieri

Morto a 46 anni il maresciallo dei carabinieri Luigi Blancuzzi. Lascia una moglie e una figlia

Luigi Blancuzzi, maresciallo dei Carabinieri, è morto all’età di 46 anni a causa di un infarto. Era noto come “il gigante buono” dalle persone che lo conoscevano e lo stimavano, mentre i suoi amici lo chiamavano “Gigione”. Blancuzzi aveva sofferto di una malattia che lo aveva costretto ad abbandonare la carriera militare due anni fa, diventando dipendente del Ministero della Difesa. Nonostante ciò, era un uomo stimato e rispettato e la sua prematura scomparsa ha lasciato un grande vuoto in molte persone.

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Il Maggiore Lorenzo Pella, che era stato suo superiore al Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine, dove Blancuzzi aveva prestato servizio, lo ricorda come una persona eccezionale dal punto di vista umano, sempre pronta a mettersi in gioco e a sacrificarsi per l’Arma e il Patrimonio culturale. Blancuzzi, infatti, aveva una grande passione per il suo lavoro e doveva essere molto attaccato alla sua professione. Il maresciallo aveva svolto il suo lavoro in modo impeccabile, lasciando sempre un bellissimo ricordo in tutti i posti in cui aveva lavorato.

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Oltre al servizio nell’Arma dei Carabinieri, Blancuzzi era molto conosciuto nel mondo dell’associazionismo e del volontariato. Era stato volontario presso l’Anffas onlus di Udine, dedicando il suo tempo e le sue energie ai ragazzi e alle ragazze con disabilità, cercando di rendere le loro giornate migliori con la sua presenza divertente e disponibile. Era anche un uomo di famiglia, sposato dal 2009 e padre di una bambina.

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La morte improvvisa di Blancuzzi ha lasciato molte persone sconvolte e addolorate, dimostrando quanta stima gli fosse tributata nella sua vita professionale e privata. La sua memoria sarà certamente conservata nei cuori di coloro che lo hanno conosciuto e ammirato per la sua generosità, simpatia e professionalità.

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