Editoriale

MERITO NEL RIORDINO DELLE CARRIERE DELLE FORZE DI POLIZIA?! SUVVIA, MINISTRO ALFANO, NON PRENDIAMO(CI) IN GIRO!

Faremo anche il riordino delle carriere che io chiamo “riforma sul merito in Polizia, perché bisogna riaprire i canali di salita in carriera”, a tale scopo “abbiamo messo 190 milioni di euro su questo, ma non bastano, ne servono altri 250 milioni e ciò potrà essere fatto nelle prossime due leggi di stabilità”. Così si è solennemente espresso il Ministro Alfano lo scorso venerdì, intervenendo al congresso di un sindacato di polizia (SIAP).

Una dichiarazione che si aggiunge a quelle del Premier Renzi, del Ministro Madia (per la PA), del Ministro Giannini (per la scuola) e di tutto il Governo “Merito, merito, merito! Produttività, produttività, produttività! Rivoluzione nella pubblica amministrazione!

E sì che la “produttività” è il principale problema da risolvere se questo sgangherato Paese vuole tornare a crescere, come recentemente ribadito anche dal Ministro Padoan. E sì che il problema “produttività” risiede soprattutto nella Pubblica Amministrazione, come ricordato dalle colonne di “Italia Oggi” dello scorso 5 ottobre dal Prof. Paolo Savona.

E allora?! Ci sarebbe da esultare. Poi però… leggi le bozze (o meglio i riassuntini) del decreto cui si riferiva il Ministro Alfano e ci rivedi la solita italica P.A..

Suvvia Signor Ministro, almeno non prendiamo(ci) in giro! Quel riordino è tutt’altro che merito e apertura delle carriere. E’ tuttalpiù un’altra piccola integrazione al contratto non rinnovato. Quattro spicciolielargiti a pioggia, quattro finte promozioni (patacche) accordate prima della pensione e qualche cambio di denominazione (solo formale) di automatismi stipendiali di un’altra allegra epoca. E’ esattamente quello che il suo Governo dichiara di voler superare!

Un provvedimento che niente sposta, niente modifica e, tanto meno, niente migliora in termini di produttività. Anzi! Un provvedimento che deprime i ruoli del comparto rispetto al resto del pubblico impiego (Ufficiali direttivi = impiegati; Ispettori = commessi specializzati; Agenti e Sovrintendenti = commessi semplici). Un provvedimento che sarà altra spesa improduttiva e di certo non un investimento.

Merito (e competitività) è garantire opportunità di carriera, non regalare gradi e promozioni senza cambio di impiego e di funzione, svilendo il significato sostanziale del grado. Un Sovrintendente che fa l’autista non sarà mai un Sovrintendente; un Maresciallo che fa il capoposto non sarà mai un Maresciallo; un Ufficiale che fa lo scrivano non sarà mai un Ufficiale. E in un ordinamento gerachico non c’è cosa peggiore che attribuire gradi a persone non adeguate.

Merito (e competitività) è porre le condizioni affinché i concorsi siano seri e selettivi e non “agevolati”, per mera anzianità o peggio pernome e cognome”.

Merito (e produttività) è attribuire un’indennità o un grado in base a responsabilità e funzioni reali, non in base agli anni di servizio a prescindere da quello che si fa.

Merito (e produttività) è prevedere sistemi di valutazione oggettivi, moderni, trasparenti e responsabilizzanti, non continuare a valutare in base a regole degli anni sessanta/settanta dove le voci sono più o meno queste: “di facile penna”, “di cultura vasta e profonda” e dove la stragrande maggioranza del personale è definita “eccellente” o“superiore alla media” e la restante parte “nella media”. PS: per essere giudicato “sotto la media” devi, quanto meno, commettere un illecito o farti sorprendere mentre righi la macchina al capo, al sindaco, al Presidente o al vescovo …

Merito (produttività e competitività) è selezionare la classe direttiva e dirigente in platea ampia platea i possesso dei requisiti necessari, non circoscriverla per legge a una percentuale di personale tra i 18/25 anni preselezionato da Accademie militari.

Merito (e produttività) è investire seriamente sulla “retribuzione di produttività” (a proposito esiste un qualcosa di simile anche per le FF.PP., si chiamano “fondi efficienza”! magari ci potreste fare un pensierino) e vigilare affinché siano realmente finalizzati a migliorare (non dico solo ma “anche”) l’efficienza.

Produttività è disegnare le carriere partendo da quello che le amministrazioni devono fare e non dagli effetti che producono sul personale.

Produttività (ed efficienza) è garantire ad ogni singola amministrazione la possibilità di organizzare i profili di carriera in funzione delle proprie specifiche esigenze e dei propri compiti istituzionali e non irrigidire il sistema in base ad un’ottusa, distorta e strumentale applicazione del principio di equi-ordinazione.

Quanto all’apertura delle carriere in Polizia, beh, bastava e basta bandire regolarmente i concorsi ed istituire il Ruolo Direttivo Speciale e non serviva e non serve certo un nuovo ennesimo riordino.

Signor Ministro, La ringrazio per il bonus e La ringrazierò per le risorse che il suo Governo intenderà mettere sui nostri contratti ed anche per quelle che eventualmente intenderete inserire su questo decreto, però, per favore, non parli di “merito” con riferimento a quel riordino. Non offenda l’intelligenza di chi ogni giorno tira la carretta facendo “il suo” e molto spesso “più del suo”, ricevendo in cambio (e nemmeno sempre) solo un grazie e venendo paradossalmente considerato un parassita da parte dell’opinione pubblica, di chi non chiede un obolo purché sia o una vuota patacca sulle spalline della divisa, solo per poter dire al collega, alla moglie, all’amico o al conoscente: Mi hanno promosso, sono qualcuno!”, di chi chiede solo un minimo di dignità, considerazione e rispetto.

GIANLUCA TACCALOZZI – Delegato Co.Ce.R. Guardia di Finanza

Ficiesse – Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà

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